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Quando il calcio incontra l’informatica: 50 hacker a Pisa per la Soccer Data Challenge

Il premio di 5.000 euro è andato a una squadra di ricercatori dell’Università di Siena

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Si è svolta a Pisa il 12 e 13 ottobre 2018 la Soccer Data Challenge la competizione aperta a tutti gli appassionati di dati e calcio organizzata all’interno di Internet Festival con il supporto del Master in Big Data dell’Università di Pisa, WyScout e l’infrastruttura di ricerca europea SoBigData.

Le 10 squadre partecipanti avevano a propria disposizione le informazioni relative a una intera stagione di serie A: oltre 500mila eventi di gioco accaduti nella partite della scorsa stagione di Serie A, messi a disposizione dall’azienda Wyscout.

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Per 30 ore consecutive, studenti, ricercatori e professionisti del settore si sono sfidati sullo sviluppo di una soluzione al problema proposto dalla giuria tecnica, che chiedeva di individuare i ruoli dei giocatori sulla base delle indicazioni di un allenatore professionista. Le soluzioni sono state vagliate dalla giuria composta da Michele Salzarulo (football analysis manager dell’Inter), Vlad Andersen (ricerca e sviluppo WyScout), Flavio Fusi (giornalista di Ultimo Uomo), Anna Monreale (professoressa Università di Pisa) e Paolo Ferragina (professore Università di Pisa).

Ad aggiudicarsi il premio di 5.000 euro è stato il team “Holly e Benjo”, composto da ricercatori dell’Università di Siena (Alessandro Rossi, Andrea Zugarini, Dario Zanca e Matteo Tiezzi). La premiazione si è svolta al termine di una tavola rotonda, durante la quale i giurati hanno raccontato come la scienza dei dati stia assumendo un ruolo sempre più centrale in ambito sportivo. Gli organizzatori - Paolo Cintia, Luca Pappalardo, Alessio Rossi, Daniele Fadda e Viola Bachini, membri del progetto SoBigData e del KDD Lab (CNR e Università di Pisa) - hanno infine consegnato l’assegno ai vincitori.

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I partecipanti
La gara era aperta a chiunque: studenti, programmatori, designer, data scientist, ricercatori, o semplici appassionati di calcio. Le doti richieste, oltre alla capacità di programmazione, erano curiosità, entusiasmo e resistenza. Per essere ammessi alla challenge, i team hanno superato una fase di qualificazione. Gli organizzatori hanno ricevuto oltre 30 richieste di iscrizione e hanno selezionato le migliori 10 squadre. Hanno partecipato persone provenienti da tutta Italia, tra cui professionisti del settore, studenti universitari o liceali (il più giovane, 16 anni, faceva parte di una squadra composta da 5 cugini). C’era anche un’undicesima squadra, fuori concorso, formata da 5 ragazzi dell’ITI Galilei di Livorno in alternanza scuola-lavoro.

La sfida
La sfida proposta alle squadre partecipanti è stata formulata dagli organizzatori insieme ai match analyst di Wyscout, con l’obiettivo di simulare uno scenario reale di applicazione. La scelta è ricaduta sull’analisi del “ruolo” di un calciatore, partendo dalle indicazioni dello staff tecnico. Wyscout ha fornito una lista di 19 ruoli diversi, dal “terzino offensivo” al “centravanti cinico”, corredati da una lista di 3 calciatori rappresentanti del ruolo. Da questa lista, i partecipanti hanno costruito un modello in grado di assegnare il ruolo ad ogni giocatore, basandosi esclusivamente sugli eventi di gioco prodotti nelle partite. Alla fine delle 30 ore, oltre a presentare l’idea di fronte alla giuria, i partecipanti hanno fornito alla giuria tecnica anche il codice sorgente utilizzato per ottenere i risultati presentati.

I vincitori
Il team “Holly e Benjo” è composto da quattro studenti di dottorato presso le Università di Firenze-Siena (Andrea Zugarini, Dario Zanca, Matteo Tiezzi), ed uno studente di dottorato (Alessandro Rossi) che attualmente ha una borsa di ricerca presso la Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento.

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  • 17 ottobre 2018

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