Per la prima volta a Pisa sabato 12 marzo è stato effettuato un intervento di conversione andro-ginoide, cioè da maschio a femmina. L'operazione, perfettamente riuscita, è stata effettuata su una paziente di 42 anni, toscana.
Ha guidato l'equipe chirurgica - che ha operato nella UO Chirurgia generale 2 dell'Aoup – il dott. Girolamo Morelli, della UO Urologia 1, che dal 1995 si occupa di chirurgia urogenitale ricostruttiva all'interno del programma di chirurgia urogenitale diretto dal prof. Riccardo Minervini, della UO Urologia 1, ordinario di urologia. Hanno fornito un fondamentale supporto nella fase preparatoria dell'intervento anche il prof. Paolo Miccoli (direttore del dipartimento Chirurgico e della UO Chirurgia Generale 2) e il prof. Paolo Vitti (direttore del dipartimento Endocrinologia e rene e della UO Endocrinologia 1). Ha assistito all'intervento il prof. Carlo Trombetta, dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Trieste. Pisa si unisce quindi al ristretto gruppo di centri italiani (Bari, Bologna, Napoli, Roma, Torino, Trieste) dove viene effettuato questo tipo di intervento.
Chi decide di cambiare sesso deve intraprendere un lungo percorso prima di arrivare in sala operatoria: come minimo sono necessari due anni perché possa raggiungere il proprio obiettivo. Il percorso si sviluppa infatti attraverso il dipartimento di Endocrinologia e rene, dove viene attuata un'adeguata terapia ormonale, una terapia psicologica che esclude psicopatologie in atto, e un percorso giuridico-legale che permette alla paziente di ottenere la certificazione del tribunale che la autorizza al cambiamento di sesso.
Da un punto di vista legislativo il cambiamento di sesso è infatti garantito e regolamentato dalla legge nazionale n. 164 del 14 aprile 1982 (“Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso”) e, a livello regionale, dalla legge n. 63 del 15 novembre 2004 (“Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”). La Regione Toscana inoltre assicura (con la delibera n° 396 del 29 maggio 2006: “Trattamento ormonale dei soggetti affetti da disturbo dell'identità di genere”) il trattamento ormonale gratuito “ai pazienti residenti nella Regione Toscana, affetti da disturbo dell’identità di genere, sulla base di un programma terapeutico rilasciato da una struttura pubblica di Endocrinologia andrologica e ginecologica”.
Questa attività chirurgica (al momento l'Aoup ha quattro persone in lista di attesa provenienti da Firenze, Roma e Trieste) è accompagnata da un percorso formativo (curato dalla UO Politiche e gestione delle risorse umane, diretta dalla dott.ssa Grazia Valori) articolato in una serie di incontri (il primo si è tenuto il 4 marzo) cui partecipano gli infermieri e i medici che si occupano dell'accoglienza e dell'assistenza alle pazienti. Gli incontri sono organizzati in modo che tutto il personale sia adeguatamente preparato ad accogliere queste pazienti sia sotto l'aspetto psicologico e legale sia, naturalmente, sotto gli aspetti più propriamente sanitari.
(Ufficio stampa Aoup)