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Narrare la malattia

In uscita il volume curato da Rita Biancheri e Stefano Taddei

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narrare malattia coverE' in uscita con la Pisa University Press il volume Narrare la malattia per costruire la salute curato da Rita Biancheri, professoressa del dipartimento di Scienze Politiche dell'Ateneo, e da Stefano Taddei, direttore della Unità Operativa di Medicina 1 dell'Aoup.

Pubblichiamo di seguito una breve presentazione a firma della professoressa Biancheri.

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A quarant’anni dalla nascita del Sistema Sanitario nazionale con la legge 833 del 1978 permangono diseguaglianze di salute, difficoltà di accesso alle cure, consistenti differenze regionali che in una prospettiva ormai storica consentono di comprendere, con maggiore efficacia, molte delle cause che hanno condizionato negativamente la qualità dei servizi offerti.

Gran parte della letteratura pubblicata nell’ultimo ventennio fa riferimento all’importanza dell’attivazione del paziente, alla prospettiva relazionale oltre a valorizzare la funzione di voice della partecipazione associazionistica. Dall’altra parte altri studiosi hanno messo in guardia sull’ambiguità dei concetti utilizzati con il rischio di descrivere “un involucro vuoto”, di teorizzare principi difficilmente applicabili. Dinamiche complesse che costringono, anzi rendono imprescindibile, un ripensamento sulle pratiche, sulle modalità di presa in carico dei malati cronici, sulle risposte per il fine vita, su come aiutare chi soffre.

Cambiano i bisogni dei pazienti, si sono allungate le speranze di vita ma sono troppi gli anni passati in cattiva salute, soprattutto per le donne; cresce l’esigenza di informazione ma spesso si ricorre a notizie mediatiche mentre la comunicazione esperta, la prevenzione subisce incrinature e derive pericolose. In questa cornice, brevemente delineata, il volume intende trattare, attraverso vari approcci, un tema che nel nostro paese rischia di essere considerato irrilevante o non applicabile, proprio perché richiede un cambiamento di paradigma, un svolta a nostro avviso necessaria.

La contrapposizione tra il crescente bisogno di tecnologie e l’umanizzazione delle cure fa parte di un filo rosso che corre all’interno di un confronto più che trentennale; gli Autori e le Autrici di questo libro condividono l’assunto che proprio per affrontare la minaccia di una perdita di creatività, di capacità di riconoscimento dell’altro, di fronte ai domini dell’ipertecnologizzazione, della medicalizzazione della vita e del consumerismo occorrano nuovi strumenti derivanti da un cambiamento epistemologico, da un’integrazione dei saperi, attraverso il racconto delle esperienze vissute. Una possibile risposta alle sfide in grado di assumere, al tempo stesso, la complessità e l’unicità della condizione umana.

Rita Biancheri

 

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  • 9 gennaio 2019

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