Un team di studenti dell’Università di Pisa ha conquistano il podio di Manuthon, una maratona non-stop di 30 ore dove ragazzi e ragazze da tutta Italia si sono sfidati a colpi di idee d’impresa innovative. La gara, promossa da AITeM (Associazione Italiana Tecnologie Manifatturiere), si è svolta il 17 e 18 maggio a Napoli, presso il campus San Giovanni dell’Università Federico II.
Gli studenti UNIPI a Manuthon
Francesco Bertini, Matteo Chesini, Giulio Fioretti e Chiara Pretini sono arrivati secondi in assoluto, vincendo anche la sfida lanciata da Cosberg, una delle aziende del settore manifatturiero che hanno partecipato alla manifestazione. I quattro studenti del corso di laurea magistrale in ingegneria gestionale dell’Ateneo pisano, seguiti dal professore Gino Dini e della dottoressa Michela Dalle Mura, sono riusciti a raggiungere il risultato grazie ad una idea per analizzare i guasti in ambiente industriale tramite l’impiego dell’intelligenza artificiale, il tutto completato dallo sviluppo di un ‘business model’ e di un’interfaccia per un’app.
Il contest in corso
Ma fra i giovani brillanti che hanno partecipato alla gara di Napoli c’erano anche altri due team di studenti di ingegneria gestionale dell’Ateneo pisano. Lara Bicchielli, Fabio Carbone, Giulia Lambardi, Claudia Lorenzini si sono confrontati con il problema di utilizzare in modo ottimale un sistema di taglio laser a 5 assi. La loro idea è stata quella di progettare due piattaforme rotanti sincronizzate in modo da ridurre drasticamente i tempi di lavorazione e aumentare la produttività, il tutto mantenendo la compattezza della macchina, la semplicità e la sicurezza per l’operatore.
Fabrizio Formica, Marco Moretti, Jacopo Rinaldi e Iacopo Scrima si sono infine focalizzati sullo sviluppo del concetto di “integrazione” tra processo di assistenza post vendita e industria 4.0 cercando di risolvere il problema tempistico della gestione dei guasti. Nello specifico hanno proposto la realizzazione di una piattaforma in grado di scambiare i dati automaticamente in modo da implementare una manutenzione predittiva.
“La competizione – conclude il professor Dini – è stata un ottimo banco di prova per i nostri studenti che hanno così potuto applicare a casi specifici la loro preparazione con risultati che premiano la qualità degli studi nella nostra Università”.