L'Università di Pisa ha aderito al Manifesto dell'Università inclusiva promosso dall'Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati con lo scopo di favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione universitaria e alla ricerca e di promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica.
Il Manifesto è stato presentato a Roma il 31 ottobre e l’Ateneo pisano è stato tra le prime 20 università sostenitrici del Manifesto, sulla scia delle molteplici attività sinora svolte in materia e in piena sintonia con l’impegno manifestato con la recente adesione al Network delle Università per la pace promosso dalla CRUI.
Alcuni momenti della presentazione a Roma con, a sinistra, la professoressa Enza Pellecchia e il professore Marcello Di Filippo
Il Manifesto dell’Università inclusiva pone al centro la condizione dei giovani titolari di protezione internazionale che intendono proseguire il loro percorso di studi e ricerca nel Paese di asilo, e nasce dalla consapevolezza che le esperienze culturali, tecniche e intellettuali, maturate dai rifugiati in varie parti del mondo, possono costituire una grande risorsa per l’Italia. Due gli elementi ricorrenti nelle testimonianze degli studenti e delle studentesse che hanno completato o stanno completando il loro percorso di studio: l'affermazione che "il diritto allo studio è il diritto al sogno" e il desiderio di non essere solo destinatari di aiuto da parte degli italiani e delle italiane, ma di poter quanto prima dare il proprio contributo allo sviluppo del paese che li ha accolti.
Il seminario di presentazione - al quale hanno partecipato, in rappresentanza dell'Università di Pisa, la professoressa Enza Pellecchia e il professore Marcello Di Filippo - è stato anche l'occasione per una condivisione di esperienze e buone pratiche maturate negli Atenei italiani nell'accoglienza di studenti rifugiati. Il professore Di Filippo ha illustrato i progetti dell'Ateneo pisano, sottolineando l'importanza del contributo tecnico e umano dello staff dell'Ufficio Rapporti internazionali e della proficua sinergia tra Rettorato, Dipartimenti, Osservatorio sul diritto europeo dell’immigrazione e CISP. L’intervento si è soffermato altresì su alcuni elementi di riflessione per consolidare e migliorare le attività, che hanno stimolato un costruttivo dibattito inerente il raccordo con i centri di accoglienza gestiti dallo SPRAR, la conferma e il potenziamento del Bando CRUI/Ministero dell’Interno/Andusi per titolari di protezione, i corridoi universitari, la sinergia con l’area medica per il sostegno alle vittime di traumi.
Nei prossimi mesi il Manifesto verrà presentato a Pisa in un evento organizzato in collaborazione con l'Alto Commissariato per i rifugiati e la Rete delle Università italiane per la Pace.