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La politica pop on line

La sfida dei meme nel nuovo saggio di Roberta Bracciale e Gianpietro Mazzoleni

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MAzzoleni Bracciale Meme insideOggi, è impossibile immaginare che un evento dell’agenda pubblica non sia accompagnato da un diluvio di meme, che rappresentano il modo in cui la politica viene vissuta quotidianamente da una molteplicità di attori. Al fenomeno due ricercatori Roberta Bracciale, del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, e Gianpietro Mazzoleni, dell’Università degli Studi di Milano, hanno dedicato un nuovissimo saggio “La politica pop on line. I meme e le sfide della comunicazione politica” (il Mulino, 2019).

Di seguito una breve presentazione dalla “diretta penna” dei due autori

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Nelle pagine di politica pop online abbiamo ragionato sull’avanzata della neo-comunicazione politica, in cui gli elementi della popolarizzazione, già presenti nei media tradizionali, vengono portati agli estremi dalla contaminazione con le logiche tipiche degli spazi digitali. Politici e partiti, media, cittadini e movimenti sociali sembrano aver trovato un punto di incontro nel bricolage cognitivo degli artefatti culturali che caratterizzano l’immaginario collettivo delle società contemporanee.

In questo modo, politainment e infotainment finiscono con il fondersi insieme in una sfera pubblica allargata, dai confini labili, imbevendosi ancora di più delle logiche dell’intrattenimento pop.
L’irriverente internet non fa sconti a nessuno in questa radicalizzazione della politica pop online: la schadenfreude (un profondo cinismo associato al potere della umiliazione pubblica intesa come forma di intrattenimento virale) connota i registri comunicativi del sarcasmo pungente for the lulz (l’atto di ridere di qualcuno a sue spese).

Il meme racconta questi processi, una forma che si replica grazie alla diffusione tra gli attori sociali e che si nutre del substrato pop della nostra vita quotidiana per creare significati collettivi e condivisi. Se tale processo di memizzazione all’apparenza può essere derubricato come una forma di volgarizzazione della politica, che in qualche modo si svuota di contenuto, in realtà è portatore – attraverso l’uso del registro umoristico – di interpretazioni ideologiche molto eterogenee nel dibattito politico. Non si tratta di un processo che avviene senza mostrare le sue ambivalenze e criticità (come il mito della partecipazione allargata e della orizzontalità della comunicazione), ma indubbiamente indica un modo nuovo di interagire tra i diversi attori sociali.

La memizzazione della politica trova così la sua cifra nell’appropriazione e nel reframing dell’agenda pubblica, attingendo a dinamiche di popolarizzazione ibride. Proprio per questi motivi, specialmente sulla scorta di esperienze di memizzazione più mature (come quelle statunitensi), il meme può essere considerato oggi il prodotto più interessante e rappresentativo della «politica pop online».

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  • 5 dicembre 2019

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