Il 12 dicembre l’Università di Pisa ha festeggiato il PhDay 2019 per dare il benvenuto ai 280 nuovi allievi del primo anno dei 23 corsi di dottorato attivati in Ateneo (senza contarne un’altra dozzina in convenzione con altri Atenei toscani e italiani). Nel corso della giornata, che si è svolta al Palazzo dei congressi di Pisa, è stata illustrata l’offerta formativa organizzata per assicurare l'alta formazione di questi giovani ricercatori: oltre 180 ore di corsi specializzati, differenziati per settori scientifici e dedicati all'approfondimento degli ambiti più innovativi della conoscenza. Sono state altresì esposte le opportunità che l'Ateneo mette in campo quanto a mobilità internazionale, perfezionamento linguistico e acquisizione di competenze per la valorizzazione della ricerca e l’imprenditorialità.
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La cerimonia di inaugurazione è stata introdotta da un intervento musicale dell'Orchestra di Ateneo e, ai saluti del rettore Paolo Mancarella, è seguito l'intervento di Lidia Borrell-Damián, segretaria generale dell’associazione che riunisce i maggiori enti di ricerca pubblici europei, “Science Europe”, che ha illustrato le strategie vincenti per raggiungere i più alti livelli della ricerca internazionale, mettendo in guardia dalle pur numerose difficoltà di un percorso, spesso, ad ostacoli.
“Un tempo il dottorato apriva quasi esclusivamente le porte per una carriera accademica – ha detto il rettore Paolo Mancarella - oggi quel modello è finito e questo titolo, infatti, permette di conseguire una formazione specialistica e, insieme, una capacità di risolvere problemi complessi, formando le persone che dovranno dirigere la trasformazione della società, basandosi sui valori del merito, della conoscenza, delle pari opportunità fra donne e uomini, senza discriminazioni di genere o condizione, affermando i principi della giustizia e della responsabilità”.