Nell’ultima settimana sono stati ben quattro i piccoli di capriolo trovati soli nell’erba, apparentemente persi dalle madri, recuperati e affidati all’“Ospedale didattico veterinario Mario Modenato” di San Piero a Grado. Queste buone azioni, tuttavia, nascono dalla mancata comprensione del comportamento tipico di questi animali, le cui madri lasciano temporaneamente i piccoli per andare a cibarsi. Proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa questione e, più in generale, sulle norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma (caprioli e daini), giovedì 9 giugno 2011 si è tenuto un incontro all’Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado. All’iniziativa hanno partecipato l’assessore alla Forestazione e difesa fauna della Provincia di Pisa, Giacomo Sanavio; il prorettore per i Rapporti con il territorio dell’Università di Pisa, Maria Antonella Galanti; il responsabile dell’Ufficio difesa della fauna della Provincia, Vito Mazzarone; il preside della facoltà di Medicina veterinaria, Alessandro Poli; il direttore sanitario dell’Ospedale didattico veterinario, Michele Corazza; il direttore del dipartimento di Clinica veterinaria, Francesco Camillo.
Da quasi un anno il dipartimento di Clinica veterinaria dell’Ateneo pisano ha sottoscritto un accordo con il Servizio forestazione e difesa fauna della Provincia di Pisa per la realizzazione di azioni coordinate di soccorso alla fauna selvatica in difficoltà. La convenzione, che accoglie i dettami della normativa regionale, prevede che l’Ospedale di San Piero a Grado garantisca, durante l’intero arco orario della giornata, il primo soccorso dei mammiferi selvatici trovati in difficoltà nel territorio della provincia di Pisa, o trasportati nella struttura da personale della Provincia, volontari e singoli cittadini. L’Ospedale veterinario si è inoltre attrezzato per assicurare il ricovero degli animali per un periodo sufficiente a permettere la loro reimmissione in natura e per consolidare le collaborazioni con le associazioni, i volontari e gli enti ai quali la Provincia ha dato incarico per la gestione dei capi soccorsi in difficoltà.
Nell’arco del primo anno di lavoro sono stati soccorsi numerosi esemplari di capriolo e daino, feriti a causa di incidentistradali o in seguito ai traumi riportati da attrezzi agricoli, oppure, come nel caso dei piccoli attualmente ricoverati, erroneamente soccorsi e in effetti sottratti alle rispettive madri. Tutti i capi sono stati sottoposti a regime di terapia intensiva, sino alla diagnosi e alla decisione riguardante il proseguimento della terapia o, purtroppo, in alcuni casi all’esecuzione dell’eutanasia. Due dei soggetti reimmessi in natura sono stati sottoposti a interventi chirurgici di ortopedia eseguiti dal professor Iacopo Vannozzi. I quattro cuccioli ultimi arrivati, in buona salute, devono essere alimentati artificialmente dal personale dell’Ospedale.
Tutte queste operazioni, coordinate dal professor Michele Corazza, sono state svolte dal personale dell’Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado e dagli studenti che partecipano sempre con entusiasmo a tutte le fasi del ricovero.