Con prudenza e sicurezza verso la normalità. È questa la linea scelta dall'Università di Pisa per contenere la diffusione del virus Sars-Cov-2 nei suoi ambienti di lavoro e di studio durate la fase 2. La ripartenza potrà iniziare già dal 4 maggio, ma in modo graduale, via via che le misure di prevenzione e sicurezza adottate dall'Ateneo entreranno a pieno regime.
"La fase 2, non è il momento del 'liberi tutti', ma della convivenza con il virus - ha commentato il rettore Paolo Mancarella -. È giusto, a mio avviso, che il ritorno alla normalità avvenga per gradi e solo quando la sicurezza degli ambienti sarà garantita al massimo. Dando precedenza a chi è più penalizzato da questa situazione e, nello specifico, ai ricercatori precari e a chi ha progetti di ricerca con scadenze da rispettare". "Sarebbe da irresponsabili – prosegue Mancarella – non far tesoro, in questo delicato momento, di tutto quanto accaduto nel Paese e della risposta eccezionale che la nostra Comunità ha saputo dare all'emergenza".
Esami, lezioni, tesi “in presenza” non riprenderanno: proseguiremo con la didattica online almeno fino al 31 agosto.
Prevista, invece, una riapertura graduale dei laboratori di ricerca, il cui utilizzo sarà permesso, in via prioritaria, ad assegnisti, dottorandi all’ultimo anno, specializzandi, borsisti, laureandi e rtd-a che hanno un termine entro cui svolgere i loro compiti, così da non danneggiarli. Rimarranno chiusi, invece, i laboratori didattici.
Alle stesse categorie sarà anche dato accesso prioritario al servizio di prestito bibliotecario, che ripartirà su appuntamento. Esclusa, invece, la riapertura di sale studio e sale consultazione. Già richiesto alla CRUI, inoltre, un intervento legislativo che consenta la deroga al limite del 15% per le fotocopie dei libri.
Per il personale tecnico-amministrativo sarà incentivato al massimo lo smart-working fino al 31 agosto, limitando a casi specifici, ddebitamente concordati, la presenza in ufficio. Per quanto riguarda i tirocini, invece, istruzioni più precise ci saranno con le nuove Indicazioni complementari al Decreto rettorale di avvio della Fase 2.
In attesa di un calendario ufficiale delle riaperture annunciate, si lavora a pieno ritmo per rendere operative tutte le misure di prevenzione e sicurezza già adottate dall'Università.
Nello specifico, il Tavolo Tecnico ha previsto, prima della riapertura, un piano di sanificazione delle strutture e, a regime, un piano giornaliero di mantenimento. Tutti i dipendenti in servizio saranno forniti di un kit personale per la pulizia degli strumenti d’ufficio, mentre nelle strutture saranno disposti appositi distributori di gel igienizzante per la pulizia delle mani.
In arrivo migliaia di mascherine chirurgiche che si aggiungeranno a quelle che l'Ateno ha ricevuto in donazione anche in queste ore.
Per l'accesso alle strutture dell'ateneo sarà obbligatoria l’autocertificazione quotidiana, tramite apposito modulo, di non aver alcuno dei sintomi associati a Covid-19. La componente medica del Tavolo Tecnico, nella riunione del 29 aprile, ha infatti sconsigliato di limitarsi alla misurazione della febbre, poco efficace, essendo piuttosto importante rilevare tutta la sintomatologia. I 150 termometri ad infrarossi ordinati dall’Ateneo saranno dunque una misura integrativa rimessa al comportamento responsabile di tutti i lavoratori.
Ulteriore misura di prevenzione, i divisori in vetro/plexiglas per separare il personale dal pubblico, installati, prioritariamente, nelle biblioteche e successivamente in altri sportelli di front-office.
Sempre per garantire la massima sicurezza, inoltre, è confermata la distanza di 3 metri da tenere negli ambienti chiusi, già adottata dall’Università fin dal mese di marzo come misura di distanziamento sociale. In corso di approvazione in queste ore, infine, il nuovo Protocollo di Sicurezza Anticontagio aggiornato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020.