Due incontri, rigorosamente online, per combattere stress, insonnia, ansia e depressione da quarantena. È quanto propongono ai dipendenti dell'Università di Pisa, il professor Angelo Gemignani, direttore del dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell'Area Critica dell'Ateneo, e il dottor Ciro Conversano, specialista in Psicologia clinica e docente di Psicologia Generale presso la nostra Università. Il tutto con l’obiettivo di insegnare ad abbassare il livello di stress, a "funzionare" e sentirsi al meglio anche in queste fasi di emergenza dovute al Covid-19.
"Inutile nascondersi – ha spiegato il rettore Paolo Mancarella, tra i principali sostenitori di questa iniziativa –, queste settimane di lockdown hanno messo a dura prova la nostra salute mentale. In pochissimo tempo ci siamo dovuti adattare a nuove condizioni di vita e di lavoro, abbiamo affrontato difficoltà organizzative inedite, preoccupazioni economiche, per la salute, per le famiglie e per il futuro che l'emergenza Covid-19 ha portato con sé. Offrire un aiuto ai nostri dipendenti, che in questi mesi hanno fatto tantissimo affinché il nostro Ateneo non si fermasse neanche un secondo, mi è sembrata non solo un'ottima idea, ma anche un dovere da parte nostra".
Le due lezioni online si terranno nel mese di maggio, in date che verranno presto comunicate, e ai partecipanti sarà fornita una brochure con semplici esercizi meditativi (file audio inclusi) e materiale di supporto alla pratica giornaliera.
Nel primo appuntamento il professor Gemignani, ordinario di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica, descriverà gli effetti negativi dello stress sulle funzioni cerebrali e somatiche, enfatizzando il ruolo dello stress cronico come elemento di aumentata vulnerabilità allo sviluppo di disturbi del sonno, d’ansia e dell’umore. Inoltre, spiegherà come le esperienze mentali indotte dalle pratiche meditative siano in grado di modificare profondamente la struttura e la funzione di circuiti cerebrali coinvolti nel controllo dell’attenzione, nel management emotivo e nell’autoconsapevolezza corporea.
A questo proposito, durante la seconda lezione, il dottor Conversano affronterà la tematica delle pratiche meditative e di mindfulness, fornendo basi teoriche e pratiche per l’utilizzo di alcune strategie anti-stress. Queste pratiche hanno dimostrato notevole efficacia nel ridurre l’impatto negativo dello stress prolungato e nel fornire strumenti utili alla gestione delle situazioni difficili. L’obiettivo è, infatti, quello di aumentare la consapevolezza delle risorse personali, mantenendo alta la motivazione alla proattività; è sufficiente possedere la volontà di praticare per creare una percezione diversa degli eventi avversi e modificare il comportamento.
Un'iniziativa, quella proposta dal professor Gemignani e dal dottor Conversano, che si inserisce in una ormai consolidata tradizione dell'Università di Pisa, la prima in Europa – è bene ricordarlo – ad aver dato vita in modo strutturato a un approccio multidisciplinare allo studio dei processi mentali.
Approccio che si avvale, da una parte, dei metodi, degli strumenti e delle acquisizioni delle moderne scienze occidentali, dall’altra dell’enorme bagaglio di conoscenze accumulate, in oltre 2500 anni di storia, dalla tradizione Buddista nel campo dell’analisi in prima persona dei processi mentali, dell’introspezione, della concentrazione, della meditazione e della mindfulness.
Tanto che nel 2017, in occasione della visita del Dalai Lama a Pisa, è stata siglata un’importante convenzione di collaborazione scientifica tra l’Università di Pisa e l’Istituto Lama Tzong Khapa, da cui sono nate varie iniziative di grande importanza: dal convegno scientifico internazionale “The Mindscience of Reality” (2017) al master universitario di primo livello in “Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative”, che ha riscosso un enorme successo accademico.
Si aggiungono ai frutti della collaborazione numerosi studi di psicofisiologia della meditazione applicati sia sulla popolazione generale che su campioni selezionati di pazienti, grazie alla collaborazione universitaria con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.