È stato rinnovato, con la firma di un protocollo in prefettura, la rete provinciale di Pisa per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne, della violenza intrafamiliare e della violenza assistita.
Il rapporto di collaborazione interistituzionale era stato avviato con la precedente firma di un protocollo nel 2013, che assicurava sistematicità alla promozione di strategie e azioni di contrasto ad ogni forma di violenza contro le donne.
Un fenomeno complesso che richiede l’integrazione di aspetti di protezione e repressione, attivati dalla magistratura e dalle Forze dell'ordine, con misure di natura psicologica e sociale e di reinserimento, di presa in carico delle vittime nonché di rilevazione, prevenzione, sensibilizzazione e formazione.
La rete vede protagonisti, accanto alla prefettura e alla provincia, il Tribunale, la Procura della Repubblica, le Forze di polizia, l’Università e l’Ufficio Scolastico Provinciale, insieme ai comuni del territorio provinciale, all'azienda ospedaliera universitaria, alle ASL, alle Società della Salute, alla Consigliera di Parità della provincia e ai centri e alle associazioni anti violenza.
“Grande soddisfazione" per la sottoscrizione dell'intesa è stata espressa dal prefetto Giuseppe Castaldo che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a definirne i contenuti. “La provincia di Pisa - ha aggiunto - non è immune da episodi di violenza contro le donne, ma grazie alla accresciuta sensibilità delle istituzioni, delle Forze di Polizia e del mondo delle associazioni, il territorio offre strumenti di contrasto sempre più integrati, potenziando al massimo la capacità di risposta in termini di prevenzione, sostegno e repressione”.
"Se oggi siamo chiamati a rinnovare il nostro impegno nel contrasto alla violenza maschile contro le donne, alla violenza intra-familiare e alla violenza domestica che ha come testimoni impotenti dei minori - ha detto il prorettore per i Rapporti con gli enti del territtorio, Marco Gesi - è perché la nostra società, tanto progredita in termini di innovazione e di ricerca, è ancora molto in ritardo per quanto riguarda l’uguaglianza di genere. La conferma ce l’hanno data, nel caso ne avessimo avuto bisogno, i mesi del lockdown, durante i quali questo esecrabile fenomeno ha conosciuto un momento di particolare recrudescenza. Ma quando si parla di violenza di genere, sarebbe superficiale, ovviamente, fermarsi al mero atto fisico. Discriminazioni e molestie, troppo spesso sottovalutate se non ignorate, sono gli aspetti che rendono questo fenomeno particolarmente insidioso".
"Un motivo - ha aggiunto - che ci ha spinti, anche nei mesi più duri della pandemia, a mantenere attivo, seppur in modalità 'a distanza', il nostro servizio di assistenza, consulenza e attività di ascolto a tutela di chi si ritenesse vittima di atti discriminatori. Come non si sono fermati i lavori per il nuovo Bilancio di Genere del nostro Ateneo che vedrà a breve la luce. Questi sono solo alcuni degli esempi più recenti del lavoro che la nostra Università sta portando avanti, al fine di garantire un ambiente di lavoro rispettoso della libertà, dell’eguaglianza e delle dignità delle persone. Il nostro Ateneo che oggi rinnova il suo impegno nei confronti di questa rete provinciale è un Ateneo che vuole fare sempre di più per la prevenzione e il contrasto delle violenze di genere, sia al suo interno che su tutto il nostro territorio".
(fonte: Prefettura di Pisa)