Sono arrivati a Pisa i due studenti eritrei di UNICORE, il progetto University Corridors for Refugees che darà loro, già rifugiati in Etiopia, l'opportunità di proseguire il loro percorso accademico in Italia attraverso delle borse di studio. Tesfalem e Mehari sono stati accolti all’Università di Pisa con una piccolo cerimonia di benvenuto che si è tenuta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza introdotta dal rettore Paolo Mancarella e dal prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali Francesco Marcelloni. Presenti anche alcuni professori che seguiranno i ragazzi nel loro percorso di studi, i rappresentanti dei partner territoriali del progetto (Caritas Diocesana Pisana, Chiesa Valdese e Cuamm), la vicedirettrice del CISP e lo staff dell’Ufficio internazionale dell’Ateneo.
"Nel tempo che passerete qui da noi scoprirete un luogo in cui uno studente ha l'opportunità di studiare e vivere in un contesto davvero straordinario: dall'ambiente universale che ogni giorno si respira nelle aule e nei laboratori, a una Pisa animata da un inatteso spirito cosmopolita, che nasce dall'essere un luogo in cui si ritrova una delle maggiori concentrazioni di sapere e di qualità scientifica in Italia - ha detto il rettore Paolo Mancarella - Sono sicuro che saprete far buon uso di tutto ciò e che sfrutterete al massimo le opportunità che questa nostra istituzione, antica di quasi 700 anni, vi saprà offrire".
All’Università di Pisa Tesfalem frequenterà laurea magistrale in Computer Science and Networking, mentre Mehari quella in Exploration and applied Geophysics. “Voglio esprimere ancora una volta la mia gratitudine a tutti coloro che ci hanno accolto qui a Pisa con grande calore – ha dichiarato Mehari nel suo intervento - È un po' come aver ritrovato una famiglia: tutti si prendono cura di noi, ci sorridono e fanno in modo che non ci manchi niente. Siamo davvero molto motivati e pronti ad affrontare le sfide che ci pone questa nuova vita per raggiungere i nostri obiettivi di studio”. “Sono molto grato per quello che l'Università di Pisa sta facendo per me – ha aggiunto Tesfalem - Questa borsa di studio ci ha aperto una porta verso un futuro brillante e spero che nei prossimi anni dia la stessa opportunità ai molti studenti che si trovano nei campi rifugiati e che, nonostante un grande potenziale, non hanno i mezzi per proseguire gli studi”.
Da sinistra: Mehari e Tesfalem.
Il progetto UNICORE coinvolge in tutto 10 atenei italiani e vede la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, di Caritas Italiana e Diaconia Valdese. Per l'Università di Pisa la partecipazione al Progetto Corridoi Universitari si inserisce nel quadro delle molteplici azioni adottate per sostenere l'ammissione dei rifugiati all'istruzione e alla ricerca universitaria, promuovendo l'integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica. "I rifugiati non sono numeri e non sono un peso. Con questo progetto e insieme a un gruppo di enti e di persone di valore, abbiamo dimostrato che creare canali sicuri di ingresso in Italia è possibile e che l'università sa fare la sua parte", ha commentato il professor Marcello Di Filippo, referente del progetto.