Si è dottorato lo scorso maggio in Ingegneria informatica all’Università di Pisa, implementando nei suoi anni di ricerca una app che adesso è stata selezionata tra gli otto finalisti del MaketoCare 2020, il contest che premia i progetti che migliorano la qualità della vita di pazienti e disabili. Si tratta di Davide Mulfari che con la sua app CapisciAMe ha creato uno strumento per il riconoscimento del parlato difficilmente intellegibile di persone affette disartria. Il vincitore sarà proclamato il prossimo 10 dicembre durante l’Opening Event di Maker Faire Rome 2020, dalle 18.00 online su http://www.makerfairerome.eu/.
Davide Mulfari, 35 anni, vive a Messina ed è affetto da una disabilità motoria, la tetraparesi spastica come conseguenza di una paralisi cerebrale infantile. Dopo aver conseguito la laurea specialistica in Ingegneria informatica presso l’Università degli Studi di Messina, ha frequentato il dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Informazione presso l’Università di Pisa, con tutor il professor Luca Fanucci. Le attività di ricerca condotte si inquadrano nel settore dell’assistive technology e riguardano lo studio delle potenziali ricadute dell’intelligenza artificiale e del machine learning nello sviluppo di soluzioni software open source a basso prezzo per migliorare la qualità della vita a persone con disabilità.
La maggior parte dell’attività di dottorato ha difatti riguardato l’analisi e lo studio di modelli machine learning per il riconoscimento del parlato difficilmente intellegibile di persone con disartria, come lo stesso Davide. Ciò ha portato alla realizzazione dell’app CapisciAMe, disponibile gratuitamente sullo store Google e finalizzata alla raccolta e “donazione” di voci da parte di persone con disartria e altre disabilità del linguaggio. Nell’implementazione attuale, CapisciAMe è in grado di riconoscere un numero limitato di comandi vocali pronunciati dalle stesse persone con disartria che hanno contribuito alla definizione del modello. Nel corso dei tre anni di PhD, Davide ha discusso i risultati dei propri studi partecipando alle più importanti conferenze europee di Assistive Technology, ottenendo anche tre premi internazionali.
Lo scorso 18 maggio Davide ha illustrato i propri studi di dottorato nella tesi intitolata “Smart Technologies Empowering Assistive Systems for People with Disabilities”. “È stato un privilegio seguire gli studi di dottorato di Davide, persona brillante con una fervida intelligenza ed una grande positività che ha contagiato tutte le persone del Laboratorio con cui ha lavorato lasciando un “segno” in ognuno di noi”, commenta il professor Luca Fanucci.
Attualmente Davide Mulfari lavora come ingegnere presso il Centro Informatico d’Ateneo dell’Università di Messina. Coordina l’ufficio “Assistive Technology for Special Needs” e si occupa di applicazioni assistive per studenti e personale universitario. Nel contempo, Davide è attivo nel settore della ricerca, ed è autore di più 30 pubblicazioni scientifiche, e si mostra fortemente determinato a proseguire, nelle forme possibili e ovunque gli sarà consentito, le ricerche iniziate durante il dottorato, per ottenere soluzioni realmente utilizzabili dalle persone con disabilità.
In una lettera inviata al rettore Paolo Mancarella subito dopo la discussione della sua tesi di dottorato, Davide ha espresso tutta la sua gratitudine per gli anni di dottorato: “Oggi ho discusso la tesi di fine dottorato e sento il bisogno di ringraziare le tantissime persone dell’Università di Pisa per la bellissima esperienza di studio e ricerca che ho avuto l’onore di fare in questi tre anni. Lo dovrei fare con tutte personalmente, ma sono di Messina e questi tempi bui non me lo permettono al momento di farlo, allora mi è sembrato giusto farlo a Lei che tutte le rappresenta. Sono fermamente convinto che se in un dato contesto di attività molto complesse è possibile incontrare tante persone capaci di fondere assieme alte capacità umane e professionali, per forza di cose questo deve in qualche modo scaturire da chi li rappresenta al massimo livello”.
Nella sua lettera Davide ringrazia in particolar modo il professor Luca Fanucci, suo tutor e “maestro di vita e di ricerca”, l’ufficio USID che sempre lo ha supportato, il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Giuseppe Anastasi, i coordinatori che si sono succeduti nel dottorato, i professori Marco Luise e Fulvio Gini, insieme ai tantissimi colleghi studenti del suo corso”.