Si è spento il giorno 1 gennaio 2021 il professor Emilio Vitale, dopo un lungo periodo di coma, conseguente a un incidente motociclistico avvenuto nel 2008 sul circuito del Mugello.
Il professor Emilio Vitale era nato a Campobasso nel 1954 e si era laureato in Ingegneria Meccanica col massimo dei voti presso l’Università di Pisa nel 1977. L’anno successivo ha iniziato la sua carriera universitaria che l’ha portato a divenire, nel 1994, professore ordinario di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine.
Nel periodo 1978-1988 i suoi interessi scientifici sono stati focalizzati principalmente sulla Meccanica dei Materiali e sui Metodi Numerici per l'Analisi Strutturale, con studi sul comportamento a fatica ologociclica e a creep-fatica di materiali per impieghi strutturali e nel campo della Meccanica della Frattura, condotti attraverso un approccio multidisciplinare, per l’epoca assolutamente innovativo, comprendente il progetto e la conduzione di complesse attività sperimentali, lo sviluppo di metodi avanzati di modellazione numerica (per esempio: algoritmi innovativi per la modellazione del comportamento dei materiali in regime visco-elasto-plastico sotto carichi ciclici) e lo sviluppo di modelli comportamentali.
Di particolare rilievo, a partire dal 1983, la conduzione di un importante programma sperimentale finalizzato alla previsione del rischio di frattura in reattori nucleari di tipo pressurizzato. Tale attività, inserita al massimo livello nello scenario internazionale, ha previsto collaborazioni con enti e istituzioni a livello globale tra le quali l'Oak Ridge National Laboratory in Tennessee (USA) e lo Staatliche Materialpruffungsanstalt di Stoccarda, laboratori presso i quali il professor Vitale ha trascorso periodi di studio e lavoro.
A partire dalla fine degli anni ’80 il professor Vitale ha esteso con successo il suo impegno scientifico al campo automobilistico. In particolare, in collaborazione con le maggiori aziende del settore (fra cui FIAT, Ferrari e Piaggio), ha attivato numerosi programmi di ricerca finalizzati allo sviluppo di soluzioni e metodologie di progetto innovative, tra cui si segnalano gli studi sulla rumorosità delle trasmissioni, sui power-trains ibridi e sulle tecniche di simulazione per ridurre il time-to-market.
Nel 1999 ha coordinato un progetto di rilevante interesse nazionale sui propulsori ibridi culminato con il brevetto di un motore per veicoli a due ruote, esteso a livello internazionale, che ha condotto allo sviluppo dello scooter MP3 Hybrid da parte di Piaggio.
Nel 2005 ha coordinato la definizione del progetto "Filiera idrogeno", inserito nel Piano Regionale di Sviluppo della Toscana e finalizzato allo sviluppo di tecnologie per la mobilità sostenibile.
Il professor Vitale è inventore di brevetti nazionali e internazionali e autore o coautore di circa 100 pubblicazioni e di alcuni testi didattici nonché curatore dell'edizione di volumi monografici. È stato più volte relatore invitato in convegni nazionali e internazionali e ha svolto incarichi scientifici di livello internazionale.
Il professor Vitale ha svolto incarichi didattici nelle Facoltà di Ingegneria di Pisa e di Trento come titolare degli insegnamenti di Costruzione di Macchine, Progettazione Assistita delle Strutture Meccaniche, Costruzioni Automobilistiche e Costruzione di Apparecchiature Chimiche.
A partire dal 1996, il professor Vitale si è impegnato anche nell'attività di gestione e di indirizzo strategico delle strutture universitarie, ricoprendo molteplici incarichi. Dal 1996 al 1998 è stato Direttore del Dipartimento di Costruzioni Meccaniche e Nucleari e, in tale ruolo, ha promosso la fusione con il Dipartimento di Ingegneria della Produzione che ha dato vita al Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione di cui è stato il primo Direttore. Dal novembre 2000 all'ottobre 2002 ha ricoperto la carica di Prorettore per la Ricerca Applicata. Dal 2001 al 2003 è stato presidente della giunta del settore scientifico disciplinare ING-IND/14.
Dal novembre 2002 al dicembre 2009 è stato, per due mandati, Preside della Facoltà di Ingegneria.
Nel 2004, nell’ambito della COPI, allora Conferenza dei Presidi di Ingegneria, il professor Vitale è stato uno dei fondatori del CISIA, Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso all’università, di cui è stato dal 2005 il primo presidente. Il CISIA, che, per sua iniziativa, ha sede a Pisa, attualmente è un punto di riferimento di 53 atenei statali per conto dei quali fornisce strumenti e supporti in tema di accesso e orientamento universitario sull’intero territorio nazionale.
Il professor Vitale è stato inoltre titolare di diversi incarichi esterni all’Università, in qualità di amministratore di Enti territoriali per la promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.
Nel 2010 il professor Emilio Vitale è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.
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Si pubblica di seguito il ricordo scritto dal professor Enrico Manfredi, già ordinario di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine all’Università di Pisa:
“Incontrai per la prima volta Emilio Vitale quando egli scelse, per la sua tesi di laurea, un tema di ricerca avviato da Aldo Del Puglia, con il quale collaboravo, ed al quale egli, nel seguito della sua carriera, doveva dare importanti contributi. Nelle lunghe ore passate insieme per predisporre l'apparecchiatura di prova e poi durante le prove stesse, che a volte si prolungavano nella notte, imparai a conoscere quel giovane molisano pieno di risorse, sul quale si poteva fare sempre pieno affidamento. Ci univa, tra l'altro, una comune passione per le motociclette, con l'importante differenza che io mi ero accontentato di una tranquilla Aermacchi 'Ala azzurra' mentre egli gareggiava con una 'Ala d'oro' e, in seguito, con altre moto, fino alla fatale Yamaha dell'incidente del 2008.
Dopo la laurea si aprì per lui uno spiraglio per intraprendere quella carriera universitaria, verso la quale non esitai a spingerlo e nella quale egli avrebbe poi brillato, dimostrandosi tanto valido ricercatore quanto chiarissimo docente ed ispirato, oculato amministratore. Non ho il minimo dubbio che egli sarebbe stato un eccellente Rettore. Per dare un'idea delle qualità di Emilio Vitale mi piace qui riportare quanto già scrissi nel 2006 in occasione della sua candidatura al Rettorato.
Anni prima egli aveva assunto la responsabilità di una ricerca teorica e sperimentale, che richiedeva di progettare e svolgere difficili esperimenti di Meccanica della frattura, con sollecitazioni di origine termica, su elementi d'acciaio di grandi dimensioni. Fu in quell'occasione che, dal mio ufficio, sentii un applauso provenire dal laboratorio sperimentale, un applauso diretto ad Emilio Vitale. Ad applaudire, quella volta, dopo un esperimento perfettamente riuscito, erano stati i tecnici del Dipartimento: un pubblico esigente. In seguito ho sentito varie volte applaudire Emilio Vitale in modo altrettanto sincero: come Direttore del Dipartimento, come Presidente del Collegio dei docenti del suo settore scientifico-disciplinare, come Preside della Facoltà di Ingegneria e come candidato al Rettorato. Non so immaginare per quali altri Presidi sarebbe stato tributato, in circostanze simili, quell'omaggio che gli studenti gli rivolsero, dopo l'incidente del 2008, appendendo fuori dal balcone dell'Aula Magna uno striscione con su scritto: 'Emilio, non mollare!'.
La sorte volle diversamente e fu allora che gli amici e l'Università di Pisa persero quella persona di rare qualità, che oggi ricordiamo con rimpianto”.