L’idea di mangiare gli insetti generalmente provoca reazioni contrarie e disgusto, tuttavia si tratta di atteggiamenti in gran parte dovuti a pregiudizi che si possono superare grazie a una corretta comunicazione. La notizia arriva da uno studio condotto dalle Università di Pisa e di Parma che ha appena ricevuto il premio "Foods Best Paper Award”.
I ricercatori hanno condotto una indagine su 165 persone che hanno intervistato sia prima che dopo un seminario informativo sugli insetti edibili svoltosi al Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Ateneo pisano. Il confronto fra le risposte ha evidenziato che le informazioni ricevuto hanno influenzato positivamente tutte le opinioni sull'entomofagia riducendo in particolare proprio il disgusto verso questo cibo. Il test successivo è stato quindi una degustazione. Sessantasei partecipanti al seminario hanno accettato di assaggiare due tipologie di pane, in realtà del tutto identiche e a base di sola farina, sebbene una delle due fosse etichettata come “contenente insetti”. Da qui un’ulteriore sorpresa: i punteggi sensoriali hanno infatti indicato che i partecipanti hanno dato ai campioni etichettati “contenenti insetti” punteggi più alti per sapore, consistenza e gradimento generale.
“La comunicazione è un fattore cruciale quando si affrontano argomenti ignoti, specialmente se legati a preconcetti – spiega Simone Mancini ricercatore dipartimento di scienze Veterinarie dell’Università di Pisa - Il nostro studio suggerisce che un approccio educativo e informativo può essere una buona strategia per ridurre il meccanismo di rigetto verso gli insetti edibili, migliorando anche la valutazione delle proprietà sensoriali”.
Per i consumatori europei è infatti sempre più vicino l’arrivo degli insetti in tavola. Dopo il parere favorevole dell'Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, gli Stati membri dell'Ue hanno appena autorizzato a inizio maggio la commercializzazione come alimento del Tenebrio molitor (più comunemente conosciuto come tarma della farina). Il "nuovo alimento" potrà quindi essere immesso in commercio come insetto essiccato intero o come farina per biscotti, barrette proteiche e pasta.
“Attualmente gli insetti rappresentano un settore alimentare di nicchia in Europa, e numerosi Stati membri ne segnalano un consumo umano occasionale – aggiunge la professoressa Roberta Moruzzo dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Ateneo pisano - Tuttavia l'uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare, in una logica di economia circolare”.
Lo studio degli insetti edibili è uno dei filoni di ricerca portati avanti da tempo al dipartimento di scienze Veterinarie dell’Università di Pisa. Simone Mancini è anche coordinatore anche della Summer School di Ateneo su “Insects as Feed and Food” che si terrà il prossimo 12-16 Luglio 2021. Per l’Ateneo pisano hanno inoltre collaborato alla ricerca la professoressa Gisella Paci e le dottoresse Roberta Nuvoloni e Beatrice Torracca.