Vive esclusivamente sulle alte quote dell’Appennino centrale ed è stato rinvenuto per la prima volta anche nelle aree sommitali del massiccio della Majella, a oltre 2000 metri. Si tratta del Bombus konradini Reinig 1965, uno tra gli insetti impollinatori più importanti e utili per l’essere umano e l’ecosistema. La scoperta è molto importante perché la Majella è la località più meridionale finora conosciuta per questa specie, inserita nella categoria “in pericolo” nella lista rossa delle api italiane minacciate a rischio d’estinzione principalmente a causa del riscaldamento globale ed è per questo che i ricercatori lo hanno definito un “rifugiato climatico”.
Esemplare di B. konradini su cardo. Foto di G. Marcantonio (Parco Nazionale della Majella).
Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricerca costituito da Francesca Coppola e Chiara Benedetta Boni, rispettivamente assegnista di ricerca e borsista di ricerca presso il Centro di Ricerche Agro Ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa, coordinato da Antonio Felicioli, ricercatore del Dipartimento di Scienze Veterinarie, che hanno lavorato in stretta collaborazione con i tecnici dell’Ente Parco Nazionale della Maiella (Giuseppe Marcantonio, Marco Di Santo, Valter Di Cecco) e il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell’Economia Agraria, Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente-CREA-AA (Marino Quaranta).
Foto di Marco Di Santo.
“Le specie animali e vegetali esistono oggi come risultato di particolari processi evolutivi e di speciazione – spiegano i ricercatori – Alcune di queste specie hanno subito, nel corso delle ere, oscillazioni degli areali dettate dalle fasi glaciali, che le hanno portate ad avere una distribuzione più ampia durante le ere glaciali, e distribuzioni più ristrette (e in alcuni casi confinate a quote più elevate) durante i riscaldamenti climatici delle ere post-glaciali. Una delle specie animali italiane più emblematiche di tale processo è il Camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata), il quale ha subito processi di speciazione che lo hanno portato a differenziarsi dal Camoscio alpino (Rupicapra rupicapra). Parallelamente un insetto apoideo impollinatore, il Bombus konradini Reinig 1965, occupa esclusivamente le alte quote dell’Appennino Centrale e tramite isolamento delle popolazioni si è differenziato dalle altre specie di bombi del gruppo monticola presenti in Europa”.
Questo importante risultato è stato ottenuto nel 2021 nell’ambito delle attività condotte per la Direttiva agli Enti Parco Nazionali e alle Aree Marine Protette del Ministero della Transizione Ecologica per l'indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità, progetto “Azioni per la tutela degli impollinatori”.