Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

“Oltre il ghetto. Dentro&Fuori”

La professoressa Ferrara degli Uberti fra le curatrici dell'esposizione del Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS)

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter

La mostra “Oltre il ghetto. Dentro&Fuori” esplora la storia ebraica italiana fra la fondazione del ghetto di Venezia nel 1516 e lo scoppio della prima guerra mondiale, mettendo a fuoco in particolare il tema delle relazioni: relazioni interne alla minoranza, ma soprattutto relazioni – amichevoli e ostili - fra gli ebrei e le società cristiane in cui sono inseriti.
Curata dalla professoressa Carlotta Ferrara degli Uberti dell’Università di Pisa insieme ad Andreina Contessa, Simonetta Della Seta e Sharon Reichel, è la terza mostra voluta dal Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara ed è visitabile fino al 15 maggio 2022.

 

Oltre il ghetto_Sharon Reichel Simonetta Della Seta e Carlotta Ferrara degli Uberti foto di Bruno Leggieri (2).jpg

Da sinsitra, Sharon Reichel Simonetta Della Seta e Carlotta Ferrara degli Uberti (foto di Bruno Leggieri)


Come ha mostrato una ormai lunga serie di studi italiani e internazionali, il ghetto isolò solo parzialmente gli ebrei. Articolate reti di relazione e collaborazioni lavorative furono costruite anche nell’epoca dei ghetti, mentre all’interno delle mura le comunità ebraiche si svilupparono intorno a sinagoghe nascoste per via della proibizione di segnalare all’esterno la presenza di un luogo di culto ebraico.
Il passaggio dell’emancipazione, della conquista dei pari diritti civili e politici, che nel caso italiano procedette di pari passo con il processo di unificazione nazionale, impose la necessità di ripensare i termini dell’appartenenza per ebrei ormai divenuti cittadini di un paese nuovo, da costruire.

Questo percorso è presentato al visitatore attraverso una serie di oggetti, alcuni dei quali di grandissimo pregio artistico come il quadro di Sebastiano Ricci “Ester davanti ad Assuero” - in prestito dal Quirinale - che apre la mostra. Il valore artistico non è stato però il criterio principale che ha orientato le scelte delle curatrici. Aiutati dall’allestimento architettonico curato dallo studio GTRF Giovanni Tortelli Roberto Frassoni, gli oggetti in mostra hanno soprattutto il compito di raccontare delle storie poco conosciute al di là della cerchia degli specialisti, in modo accessibile ed efficace ma allo stesso tempo fondato sugli studi più recenti.

  •  
  • 31 dicembre 2021

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa