Da diversi anni è noto che il parto vaginale, rispetto al taglio cesareo, abbia un effetto protettivo sul feto riguardo allo sviluppo del microbioma intestinale. Tale protezione comporta una netta riduzione del rischio di malattie allergiche o patologie metaboliche nello sviluppo del bambino.
Per la prima volta al mondo, uno studio pisano coadiuvato dal professore Paolo Mannella (Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell'Università di Pisa oltreché in forza nell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia 1 dell’Aoup) e dalla professoressa Emilia Ghelardi (Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell'Università di Pisa) e pubblicato sulla prestigiosa rivisita Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, ha dimostrato una diversa composizione del microbioma anche a livello delle vie aeree del neonato al momento della nascita.
Tale scoperta, oltre a supportare la politica regionale della riduzione del tasso di tagli cesarei, dimostra che favorire il parto vaginale permette una corretta colonizzazione da parte del microbiota, garantendo una prevenzione primaria di patologie impattanti nel bambino, già dal travaglio di parto.