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Le Collezioni Egittologiche festeggiano 60 anni con un nuovo “look” e una mostra

Il Rettore: «Così valorizziamo una risorsa scientifica e culturale importantissima per la città»

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1962-2022. Compiono sessant’anni le Collezioni Egittologiche dell’Università di Pisa, uno dei gioielli del Sistema Museale d’Ateneo (SMA), ancora poco conosciuto dal grande pubblico, seppur molto amato da studiosi e appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto, che qui possono ammirare reperti di raro valore scientifico.

Un compleanno importante, che l’Ateneo ha “festeggiato” sabato 19 febbraio con un incontro nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, durante il quale sono stati presentati il nuovo allestimento del museo e la mostra “Dall’Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni”, caratterizzata dalla presenza di tre preziosi reperti dalla raccolta dell’Opera della Primaziale Pisana, a suggello di una importante collaborazione tra le due istituzioni.

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Gianluca De Felice, Salvatore Settis, Marilina Betrò, Flora Silvano, Chiara Bodei, Paolo Mancarella e Pierpaolo Magnani

Ideata a un anno dalla scomparsa di Edda Bresciani, egittologa di fama mondiale, alla quale le Collezioni sono intitolate, la mostra offre l’occasione unica di ammirare una scelta dei piccoli, grandi capolavori donati all’Opera della Primaziale Pisana da Gaetano Rosellini nel 1830, al rientro dalla celebre “Spedizione Franco-Toscana in Egitto e in Nubia” (1828-1829), guidata dal nipote Ippolito Rosellini insieme a J.F. Champollion, e alla quale Gaetano aveva partecipato in qualità di ingegnere e architetto. L’accostamento inedito tra questi reperti e quelli della Collezione Picozzi, donazione fatta all’Università di Pisa nel 1962 dagli eredi di Gaetano Rosellini, ed esposta alle Collezioni Egittologiche, permette dunque di riavvicinare parti di un patrimonio storico a lungo separate.

Grazie ai lavori che hanno interessato le sale del piccolo museo, inoltre, nuovi colori, una nuova illuminazione e nuove soluzioni espositive sottolineeranno al meglio la presenza dei tre reperti provenienti dalla raccolta dell’Opera della Primaziale Pisana.

Il colore guida del nuovo allestimento è il “carta da zucchero”, varietà di azzurro che richiama alcune delle tonalità presenti negli affreschi del Palazzo Mazzarosa, attuale sede delle Collezioni.

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Il taglio del nastro

«Basta una visita per capire come le Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” siano una delle importanti risorse scientifiche e culturali del nostro territorio e per questo da valorizzare anche dal punto di vista turistico – ha commentato il Rettore dell’Università, Paolo Mancarella – Si tratta di una delle tante piccole eccellenze nascoste della nostra città che ci ricorda, peraltro, il primato del nostro Ateneo e di Pisa nel campo dell’egittologia. Non bisogna dimenticare, infatti, che noi abbiamo ospitato il primo corso in Italia di questa disciplina, a partire dall’autunno 1825, e che a tenerlo fu proprio Ippolito Rosellini, padre dell’egittologia italiana. Molti dei reperti oggi custoditi a Palazzo Mazzarosa sono dovuti alla generosità dei discendenti di Gaetano Rosellini».

«Dopo un breve periodo di chiusura le Collezioni Egittologiche riaprono ora con un allestimento completamente rinnovato, pensato per valorizzare al meglio gli importantissimi reperti qui custoditi – ha commentato Chiara Bodei, presidente del Sistema Museale di Ateneo – Si tratta di un riallestimento che rientra in una più ampia opera di sistemazione delle realtà che compongono il nostro Sistema Museale. Oltre a essere il frutto di un bellissimo lavoro di squadra che ha coinvolto i vari settori dell’Ateneo a supporto della ditta allestitrice (ACME04) e del team del museo e dello SMA. Per il prestito che ha reso possibile la mostra devo ringraziare l’Opera della Primaziale Pisana, il professor Salvatore Settis, la Soprintendenza, così come il tavolo dei Musei voluto dal Comune di Pisa e seguito dall’Assessore Magnani. La mostra offre un’opportunità unica per vedere alcuni dei reperti dell’Opera della Primaziale, accanto a quelli già presenti alle Collezioni Egittologiche. Un modo per riflettere sul passaggio in Toscana delle grandi collezioni egizie dell’Ottocento».

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«Siamo felici di questa collaborazione tra Opera della Primaziale e Università di Pisa. Collaborare per mostrare le nostre collezioni a un pubblico che speriamo possa essere sempre più ampio è motivo di orgoglio e soddisfazione» ha detto il Segretario Generale dell’OPA, dottor Gianluca De Felice, a nome del presidente Pierfrancesco Pacini.

L’Assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani ha quindi aggiunto che «come Comune di Pisa siamo orgogliosi di aver favorito i contatti e le collaborazioni tra le principali istituzioni della città, grazie al protocollo d’intesa PPM - Pisa Percorsi Museali e al tavolo che regolarmente si riunisce per condividere informazioni e creare sinergie».

Come sottolineato dalla Direttrice delle Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani”, la professoressa Flora Silvano: «La mostra “Dall'Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni” mette in luce la presenza di numerose antichità egizie nella città di Pisa, concentrate nei due poli museali dell'Opera della Primaziale Pisana e delle Collezioni Egittologiche "Edda Bresciani" di Ateneo». Le ha fatto eco Marilina Betrò, professoressa all’Università di Pisa e presidente del corso di laurea magistrale in Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente: «Trovo importantissimo che con il nuovo allestimento si facciano dialogare gli oggetti di collezioni diverse. Creare reti, sottolineare i nessi è il modo migliore per rendere vivi i musei e la cultura».

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I reperti prestati dall'Opera Primaziale in occasione della mostra

E se il legame tra collezioni egittologiche e università è particolarmente stretto a Pisa per una tradizione che risale a Ippolito Rosellini e che in anni più recenti ha annoverato nomi come Sergio Donadoni ed Edda Bresciani, «sarà naturalmente essenziale, qui come in altri ambiti, sottolineare efficacemente il nesso tra musei di Ateneo e viva attività di ricerca», ricorda Salvatore Settis, accademico dei Lincei e professore emerito della Scuola Normale Superiore, a capo del gruppo di studiosi che lavorano alla nuova sistemazione delle antichità del Camposanto Monumentale di Pisa.

Le Collezioni Egittologiche si trovano al primo piano del Palazzo Mazzarosa, situato in via San Frediano 12, a due passi da piazza dei Cavalieri. È necessario suonare il campanello al lato del portone. Ulteriori informazioni si trovano sul sito: https://www.egitto.sma.unipi.it/

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  • 19 febbraio 2022

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