Sempre accattivanti le offerte musicali che il Coro dell’Università di Pisa ci propone ogni anno. Questa volta però la compagine corale era impegnata in una prima esecuzione assoluta di un nuovo lavoro.
Dante. L’altre stelle è il titolo dell’oratorio del maestro Marco Bargagna, compositore pisano e docente al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, andato in scena a Pisa, al Teatro Verdi, il 14 e il 15 maggio scorsi. Diretti dal maestro Stefano Barandoni, il Coro dell’Università di Pisa e la Tuscan Chamber Orchestra sono stati protagonisti di questo progetto che, patrocinato dal Comune di Pisa e dalla Regione Toscana e promosso dal Ministero della Cultura, rientrava fra gli eventi inseriti dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni Dantesche a 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Proprio con l’idea di celebrare in musica il sommo poeta in occasione dell’anniversario ricorrente nel 2021, si era costituito, nel gennaio 2020, un comitato di letterati e musicisti formato da Alberto Casadei e Fabrizio Cigni, docenti del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Maria Antonella Galanti, responsabile del Polo musicale di Ateneo, Alessandra Lischi, delegata del Rettore per la comunicazione e la diffusione della cultura, Stefano Barandoni, direttore del Coro dell’Università di Pisa. Così, nasceva Dante.L’altre stelle, il cui libretto è stato affidato al Professor Alberto Casadei. Con testi originali e un’antologia di opere dantesche l’oratorio sviluppava un racconto in cui i motivi che portarono Dante alla scrittura della Divina Commedia si accompagnavano alle parole di un Dante narratore, un personaggio sfaccettato, simbolo di tutti gli esseri umani, la cui interpretazione recitativa è stata affidata al celebre attore pisano Renato Raimo.
Il compositore Marco Bargagna, oltre a una sterminata produzione di musica sacra, ha al suo attivo diversi lavori sia nel genere dell’oratorio e della cantata sia nel genere del melodramma e ha una sua cifra compositiva caratteristica: il suo linguaggio si presenta colto ma non intellettualistico, affonda le radici nell’armonia allargata novecentesca che supera i confini tra tonalità, modalità e cromatismo. Ascoltando questo lavoro, ci si rende sempre più conto che qui Bargagna ha confermato e ulteriormente perfezionato la sua naturale capacità di comporre una musica sempre drammatica, nel senso di teatrale, e ricca di profondi contrasti, che la critica aveva già rilevato nei suoi lavori precedenti. I pezzi solistici e soprattutto i grandiosi affreschi corali sono sempre inseriti in un tessuto orchestrale ricco di colori e ritmi coinvolgenti, in piena fusione col testo dantesco.
Gli spettatori sono stati così accompagnati in un viaggio che alternava la malinconia dell’esilio alle rime petrose, le musicalità aspre dell’Inferno a quelle delicate del pure del Paradiso.
Oltre al già citato Renato Raimo, protagonisti canori nell’alternanza di musica e recitativi sono stati il soprano Paola Cigna, il baritono Carlo Morini, il tenore Marco Mustaro che hanno dato voce a Beatrice al Sommo Poeta, a Virgilio, ma anche a Ulisse, al Conte Ugolino, a Farinata degli Uberti. Cantori e professori d’orchestra, sotto la competente ed energica guida del maestro Stefano Barandoni, sono stati artefici delle melodie ora infernali, ora sublimi fino alla contemplazione divina, in un crescendo di emozioni. Da dannati a angeli, dai lamenti pietosi dei figli di Ugolino ai cori inneggianti Beatrice, dall’amore alla morte, il Coro dell’Università di Pisa ha contribuito alla realizzazione di un evento unico nel suo genere e che ha riscosso un grande successo, come testimoniato dalla grande partecipazione del pubblico a entrambe le recite. Il coinvolgimento emotivo degli esecutori ha inoltre contribuito a rendere l’oratorio davvero una grande opera collettiva.