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Donazione libraria Mirri: acquisiti in catalogo i circa 1500 volumi

Fondatore della ‘scuola pisana’, il professore è stato uno degli storici più importanti del nostro paese

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Dopo l’attesa forzata degli anni di pandemia, la cospicua donazione libraria che il professore Mario Mirri ha lasciato alla Biblioteca di Filosofia e storia dell’Università di Pisa è finalmente disponibile. I circa 1500 volumi sono stati inseriti nel catalogo di Ateneo e del Sistema Bibliotecario Nazionale, grazie all’impegno prioritario dedicatogli dal personale bibliotecario.

Mario Mirri (1925-2018), allievo di Delio Cantimori e Armando Saitta, fondatore e ispiratore della cosiddetta ‘scuola pisana’, è stato uno degli storici più importanti del nostro paese. Ha insegnato Storia moderna all’Università di Pisa ed è stato tra i fondatori della rivista “Società e Storia”.

 

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Nato a Cortona (Arezzo) nel 1925, Mirri è stato studioso di storia del Settecento, di storia degli Stati territoriali, di storia dell’agricoltura e di storia dell’istruzione agraria nell’Ottocento.
Cresciuto a Vicenza, fu membro attivo della Resistenza. Già da giovanissimo frequentava gli ambienti dell’antifascismo azionista e liberalsocialista vicentino, quello che poi avrebbe dato vita alla cosiddetta banda dei “piccoli maestri”. Nel romanzo di Luigi Meneghello, Mirri è citato come “Marietto”, ed era il più giovane di tutti. Laureatosi in filosofia a Padova, nel 1948 Mirri fu ammesso alla Scuola Normale di Pisa con una borsa di perfezionamento riservata agli ex partigiani. Fu allievo di Delio Cantimori e si perfezionò nel 1951 con una tesi su “Ceto dirigente e politica agraria nel Settecento in Toscana”, vincitrice del premio “Biblioteca di G. Feltrinelli” nel 1954.
Nel 1949 fu nominato assistente volontario alla cattedra di Storia moderna all’Università di Pisa; nel 1955 divenne assistente straordinario e contemporaneamente docente di Storia e Filosofia nella scuola secondaria superiore. Nel 1963 fu chiamato come professore incaricato di Storia del Risorgimento dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa e contemporaneamente vinse il concorso ad assistente ordinario presso la cattedra di Storia moderna. Nell 1967-68, dopo il trasferimento di Armando Saitta a Roma, Mario Mirri fu nominato professore ordinario di Storia moderna a Pisa e dall’anno accademico 1987-88 fino al pensionamento nel 1995 ha ricoperto la cattedra di Storia della storiografia.

Il professor Mirri è stato protagonista di una stagione di profondo rinnovamento della storiografia sull’agricoltura e lo sviluppo capitalistico, fondando quella che poi è stata chiamata “la scuola pisana”, ovvero una generazione di storici che ha affrontato tematiche innovative per l’epoca come la demografia, la storia economica, quella della cultura materiale. Nella sua lunga carriera di storico, Mirri è stato autore di saggi importantissimi sulle riforme settecentesche, sull’agricoltura, sull’istruzione agraria e, negli ultimi anni, ha offerto originali riletture della stessa Resistenza. Per suo impulso e impegno, è nato proprio a Pisa prima un Istituto di Storia medievale, moderna e contemporanea e poi un dipartimento di Storia, e infine un corso di laurea in Storia, attivato a livello nazionale. Un altro settore che Mirri ha molto curato è stato quello del Dottorato di ricerca in Storia, istituito nel 1983, di cui è stato per molti anni coordinatore.

Mario Mirri è stato insignito dell’Ordine del Cherubino nel 1979 e nominato emerito nel 1995-1996.

 

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  • 22 settembre 2022

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