Si è tenuto nel pomeriggio del 30 settembre, presso il Museo della Grafica del Sistema Museale d'Ateneo, il Convegno “Gli anni ‘80 in 80 scatti”, organizzato in occasione della omonima mostra aperta lo scorso 23 settembre a Palazzo Lanfranchi, con le opere del fotografo e sinologo Andrea Cavazzuti, in Cina da oltre quarant’anni, che è stato presente all’incontro.
Come la mostra, anche il Convegno nasce da un’idea dell’Associazione EOE (EstOvestEst) e arricchisce di inevitabili riflessioni storico-sociali, tutta l’esposizione. I relatori intervenuti nell’occasione sono stati Carlo Laurenti, traduttore e scrittore di importanza internazionale; Barbara Pasquale, documentarista e videomaker; l’autore delle fotografie, Andrea Cavazzuti; la dottoressa Elisa Debernardi e il professir Cristian Biasci, rispettivamente presidente e vice presidente dell’associazione EOE; l’assessore al commercio e al turismo del Comune di Pisa, Paolo Pesciatini; in collegamento diretto via streaming, lo scrittore cinese Zhi An, che ha condiviso con il pubblico le sue impressioni sui lavori di Cavazzuti e sul suo ricordo degli anni ’80, nei quali è ambientato uno dei suoi romanzi, “Shòumìng”, ancora non tradotto in italiano.
A intervenire durante l’incontro anche Jin Shuen, titolare del ristorante “Oriente” e figlio di Chin Ton Lin, figura di spicco per la comunità cinese pisana. Venuto a mancare nel 2021, Chin Ton Lin ha promosso i gemellaggi tra Pisa e le città cinesi, ricoprendo il ruolo di primo rappresentante per l’economia e il commercio del Comune di Pisa in Cina, di referente per le relazioni istituzionali con Pechino che aveva portato ambasciatori, consoli e governanti a conoscere Pisa tra cui, nel 2009, il presidente cinese Hu Jintao.
Durante l’evento la documentarista Barbara Pasquale ha girato tre interviste a tre persone di nazionalità cinese nate rispettivamente negli anni ’60, ’70 e ’80.
Nell'ambito del convegno, l’assessore Pesciatini ha dichiarato la sua volontà e il suo entusiasmo a “Sostenere, non solo patrocinare queste iniziative, in modo da favorire l’apertura e lo scambio tra le culture, certamente conservando i propri valori ma con l’auspicio di poterne aggiungere altri: una integrazione, dunque, lontana dai luoghi comuni e dai buonismi insensati, ma strutturata e fondata sulla conoscenza reciproca”.