Pisa fu la prima città toscana a fare da scenario, con festeggiamenti ben riusciti, alla coppia nobilissima et bella, inaugurando una tradizione che vedrà la corte medicea riproporvi le celebrazioni dei più significativi avvenimenti della famiglia. Eleonora, nata nel 1522, ad Alba de Tormes in Spagna e figlia del viceré di Napoli, don Pedro de Toledo, salpata da Napoli accompagnata da un numeroso seguito di cavalieri e dame, sbarcò a Livorno il 22 giugno 1539 per raggiungere Pisa dove l’attendeva lo sposo, Cosimo de' Medici, secondo duca di Firenze e poi primo granduca di Toscana. Il percorso del corteo nuziale mosse dalla Porta a Mare e proseguì, superato l’attuale Ponte di Mezzo che era decorato con archi trionfali, fino al palazzo che la casata Medici possedeva a Pisa sin dal 1441 (attualmente sede della Prefettura) e che Cosimo, stante il clima più mite rispetto a quello di Firenze, aveva scelto come residenza invernale della corte. Lungo il percorso del corteo, i pisani e i fiorentini, presenti ai festeggiamenti, resero omaggio alla coppia nobilissima et bella, come la definisce Pier Francesco Giambullari in Apparato et feste nelle noze dello illustrissimo Signor Duca di Firenze del 1539.
Allestimento della mostra nel Salone degli Arazzi di Palazzo Reale, i ritratti di Cosimo I e Eleonora di Toledo del Bronzino
La mostra inaugurata a Palazzo Reale il 14 ottobre è realizzata dalla Direzione regionale musei della Toscana in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e con MUSEIA, il laboratorio di cultura museale del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, con il contributo di Fondazione Pisa, che ha finanziato il progetto Art bonus ad essa destinato, e il patrocinio del Comune di Pisa. Sono intervenuti alla presentazione alla stampa Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana, Marinella Pasquinucci, Fondazione Pisa, Pierpaolo Magnani, Assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Pierluigi Nieri, Direttore del Museo nazionale di Palazzo Reale, Antonella Gioli, professoressa associata di Museologia e responsabile scientifica di MUSEIA.
Da sinistra a destra: Antonella Gioli, Pierluigi Nieri, Stefano Casciu, Marinella Pasquinucci, Pierpaolo Magnani
“Sono particolarmente felice di questa esperienza – afferma la professoressa Gioli – che ha dato e darà modo ai nostri studenti, ai diversi gradi di formazione, di conoscere aspetti e complessità del museo e delle mostre, di riflettere e lavorare sulle modalità di comunicazione e educazione museale, di contribuire con le proprie conoscenze e competenze a una importante iniziativa culturale. Un’esperienza che arricchisce sia l’offerta formativa, sia la collaborazione tra Unipi e territorio nell’ambito della Terza missione”.
La professoressa Antonella Gioli insieme ad alcune delle studentesse coinvolte nel progetto
Al progetto espositivo, curato da Stefano Casciu e Pierluigi Nieri con la collaborazione di Monica Baldassarri, docente di Numismatica presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università di Genova, hanno collaborato Antonella Gioli insieme a studenti dei corsi di laurea triennali di “Scienze dei Beni culturali” e di “Discipline dello spettacolo e della comunicazione”, del corso di laurea magistrale “Storia delle arti visive, dello spettacolo e dei nuovi media” (Gemma Bolognesi, Elena Franzi, Camilla Gessa, Giulia Ghezzi, Alessia Marrucci, Elena Niccolai, Eleonora Teppati Lose, Fabiola Zullo), e specializzandi della “Scuola di specializzazione in Beni storico artistici” (Sara Bruni, Giulia Campanella, Emanuele Chelini, Rosarita Compare, Marina Porri).
In particolare, gli studenti e specializzandi hanno contribuito all’ideazione, elaborazione e realizzazione di materiali e attività di comunicazione, educazione e mediazione della mostra. Un ulteriore sviluppo della collaborazione tra Dipartimento e Musei nazionali di Pisa, avviato con le due edizioni del Progetto speciale per la didattica “Musei Università Pubblici”.
La nuova esposizione dell’Abito di velluto rosso cremisi
L'esposizione raccoglie le opere conservate al Museo di Palazzo Reale, il Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Francesco, realizzato intorno al 1549 da Agnolo di Cosimo detto Bronzino, ritrattista ufficiale della corte dei Medici, e l’Abito di velluto rosso cremisi, ritrovato nel convento di San Matteo a Pisa, e che si pensa sia stato donato dalla stessa Eleonora alle monache. Le due opere, esposte per l’occasione con un nuovo allestimento, saranno in seguito concesse in prestito alla mostra Eleonora di Toledo e l'invenzione della corte dei Medici a Firenze, curata da Bruce Edelstein, uno dei maggiori esperti della figura della duchessa, che sarà allestita nelle prestigiose Sale di rappresentanza del Tesoro dei Granduchi a Palazzo Pitti dal 6 febbraio al 14 maggio 2023. Alcune monete d’oro e d’argento coniate per Cosimo dal 1537 al 1569, provenienti dai depositi del Museo nazionale di San Matteo, ripercorrono le tappe del suo governo prima dell’elevazione dello Stato mediceo a Granducato di Toscana. Completano l’esposizione due prestigiosi prestiti delle Gallerie degli Uffizi di Firenze: il Cammeo grandissimo, opera di Giovanni Antonio De' Rossi e un Ritratto di Cosimo del Bronzino.