Il professor Carlo Baroni, ordinario di Geografia fisica e Geomorfologia al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, è fra gli esperti che hanno redatto la perizia tecnica sul distacco del ghiacciaio della Marmolada avvenuto lo scorso 3 luglio, provocando undici vittime sulla Regina delle Dolomiti. La relazione, presentata alla Procura di Trento, è a firma anche del professor Alberto Bellin, della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Trento, e ha avuto il contributo di altri tre docenti universitari. A ulteriore testimonianza del rilievo scientifico del gruppo di ricerca pisano, due di loro, Chiara Frassi e Maria Cristina Salvatore, sono sempre del Dipartimento di Scienze della Terra, mentre il terzo è Luca Carturan dell’Università di Padova. Alla perizia ha collaborato anche il ricercatore del Cnr, Andrea Berton.
Dalla perizia è emerso che, “sulla base delle conoscenze disponibili, l’evento non era prevedibile” e che "non è stato possibile identificare elementi che potessero, qualora osservati nei giorni precedenti, suggerire un alto rischio di crollo imminente”. Nella relazione si ricorda che il ghiacciaio della Marmolada in "soli 10 anni avrebbe perso oltre cinque metri di spessore medio e oltre 7,7 milioni di metri cubi di ghiaccio", dimezzando la sua estensione in poco più di 30 anni. Secondo gli esperti, a provocare il distacco di 6.480 metri cubi di ghiaccio è stato un insieme di fattori: dallo scioglimento della neve di superficie alla formazione di "bédière" (torrenti epiglaciali), che contribuiscono ad accrescere la disgregazione del ghiaccio. Le temperature elevate registrate da metà giugno hanno indotto un'intensa fusione, superficiale della neve residua, del nevato e del ghiaccio, comportando una riduzione di circa sette centimetri al giorno del ghiacciaio della Marmolada.
Il professor Carlo Baroni, che nel 2020 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino, massima onorificenza dall’Università di Pisa, nel corso della sua carriera ha contribuito in misura determinante allo sviluppo delle Scienze della Terra con i suoi studi sulla criosfera terrestre che ha condotto sia in ambiente alpino che nelle aree polari e, particolarmente, nel continente antartico. È autore di oltre 150 lavori scientifici pubblicati su prestigiose riviste indicizzate nazionali e internazionali, oltre che di numerose carte geomorfologiche e geologiche. L’attività di ricerca principale del professor Carlo Baroni ha riguardato la dinamica glaciale, i suoi effetti sulla morfologia terrestre, i suoi legami con l’ambiente e il clima in una prospettiva diacronica.