Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), il disturbo bipolare (BD) e il disturbo da uso di alcol (AUD) sono condizioni mediche comuni che spesso coesistono ed esercitano un'influenza reciproca sul decorso della malattia e sulla risposta al trattamento farmacologico. Uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Current Neuropharmacology ha indagato i vantaggi di un nuovo approccio stratificato di tali disturbi complessi in co-occorrenza: la tripla diagnosi. Considerare queste tre condizioni come un unico disturbo complesso può aiutare infatti a migliorare l’approccio terapeutico.
“Trattare esclusivamente la condizione emergente (ad esempio, l'alcolismo) e ignorare l'intero fondamento psicopatologico del paziente spesso porta al fallimento del trattamento e alla ricaduta – spiega il professore Giulio Perugi, psichiatra del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale - Il concetto di tripla diagnosi fornisce strumenti metodologici per analizzare condizioni complesse, in cui la tossicomania può prendere origine dalle fragilità cognitive ed emotive dei disturbi del neurosviluppo, su cui può sorgere una ciclicità affettiva”.
“ADHD, disturbo bipolare e il disturbo da uso di alcol sono categorie diagnostiche che spesso coesistono ed esercitano un'influenza reciproca sulla traiettoria psicopatologica del paziente e sulla risposta al trattamento farmacologico – aggiunge Francesco Weiss, specializzando e primo autore dello studio -Se queste categorie vengono considerate separatamente, il paziente rischia di ricevere approcci terapeutici riduzionistici e parcellari, andando spesso incontro a risultati clinici insoddisfacenti”.
“Da queste considerazioni ne consegue che gli stabilizzanti dell'umore, come i sali di litio e l'acido valproico, sono ancora oggi il fondamento della farmacoterapia dei disturbi dell’umore nei pazienti complessi con atipie neuroevolutive e tossicomania in co-occorrenza - conclude il professor Marco Scarselli del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia - L’analisi della letteratura suggerisce che, nelle condizioni da noi definite “tripla diagnosi”, gli agenti farmacologici utilizzabili per il trattamento dell'alcolismo e dell’ADHD debbano essere ausiliari ad un adeguato trattamento di stabilizzazione e timoregolazione”.
La tripla diagnosi migliora l’inquadramento clinico e il trattamento terapeutico dei disturbi complessi
Studio Università di Pisa sulla rivista Current Neuropharmacology
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14 marzo 2023