Piante medicinali, antichissimi erbari e opere d'arte contemporanea. Sono questi alcuni degli ingredienti di "Wild Medicine: Healing Plants Around the World, Featuring The Italian Renaissance Garden", una straordinaria esposizione appena inaugurata al New York Botanical Garden e di cui fa parte anche la mostra "The Reinassance Herbal", curata dalla professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi, storica dell'arte dell'Università di Pisa.
"Alla Biblioteca LuEsther T. Mertz del New York Botanical Garden – ha spiegato Lucia Tomasi Tongiorgi – sono in mostra più di cinquanta rarissimi erbari alcuni dei quali mai esposti prima". C'è ad esempio il manoscritto "Circa instans" del 1275 che per la prima volta in Europa unisce la conoscenza Islamica e Occidentale del mondo vegetale. Oppure il trattato a stampa di botanica medica della religiosa tedesca Hildegard of Bingen (1098–1179) o ancora una rara edizione del 1565 dell'opera del botanico e fisico italiano Pietro Andrea Mattioli (1500–77) stampata con inchiostri oro e argento su carta blu.
La mostra "The Reinassance Herbal" ricostruisce lo sviluppo della conoscenza del mondo vegetale (e della medicina legata alle piante) partendo dall'epoca greca e romana sino ad arrivare al Rinascimento, un periodo in cui gli erbari non solo ambivano ad avere un valore scientifico ma anche estetico.
"Non è un caso – ha concluso la professoressa Tongiorgi – che nell'Italia culla del Rinascimento siano anche nati i primi orti botanici come luoghi dedicati allo studio delle piante e delle loro proprietà medicinali. I primissimi furono fondati all'Università di Pisa e di Padova a metà del Cinquecento e da questi due giardini provengono parte delle piante ora esposte nel New York Botanical Garden".
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