Di fronte ad una comunità accademica sempre più plurinazionale e plurireligiosa ci sentiamo di voler porgere i nostri auguri a quanti in questi giorni stanno celebrando importanti festività.
Un augurio sentito va a coloro che stanno festeggiando in questi giorni il Nowruz, il Capodanno persiano che affonda le sue radici nell´epica persiana intrecciandosi con lo zoroastrismo e che coincide di fatto con l´equinozio di primavera. In Iran come in Albania, in Bosnia come in Kazakistan, nei territori curdi, in Uzbekistan, in Turkmenistan, in Kirghizistan e presso le comunità diasporiche sparse in molti altri paesi, inclusa l’Italia, il Nowruz che significa nuovo (now) giorno (ruz) è la festività più gioiosa perché di rinascita/rinnovamento e, allora, che questo nuovo giorno sia d´auspicio di pace per tutti.
Vogliamo inoltre estendere gli auguri alla comunità musulmana della nostra università per l’inizio del Ramadan, secondo la tradizione islamica il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina per ricordare quando il profeta Muhammad ricevette la rivelazione del Corano.
La costruzione di una comunità più armonica, inclusiva e solidale passa attraverso il riconoscimento delle diverse componenti di cui è composta. Differenze che sono per noi una ricchezza e il cui riconoscimento richiama una delle missioni delle università: educare alla conoscenza reciproca in modo da prevenire ogni forma di intolleranza e di violenza, nel pieno rispetto della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Riccardo Zucchi
Rettore Università di Pisa