Per quasi un secolo scienziati ed esperti si sono interrogati su quale fosse la specie dell’esemplare di squalo martello conservato al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, ma adesso non ci sono più dubbi: si tratta di uno squalo martello dagli occhi piccoli, nome scientifico Sphyrna tudes.
A rivelarlo, un articolo pubblicato su Acta Adriatica da due ricercatori dell’Ateneo pisano, Alberto Collareta e Simone Farina, che hanno così confermato la presenza nel Mar Mediterraneo, almeno fino al XIX secolo, di questa tipologia di squalo che oggi vive solo nelle coste atlantiche dal Venezuela all’Uruguay e criticamente minacciato di estinzione.
Esemplare di Sphyrna tudes conservato al Museo di Stori a Naturale dell’Università di Pisa
“Fino ad oggi c’è sempre stata molta incertezza in merito alla presenza di Sphyrna tudes nel Mar Mediterraneo dove, invece, è nota la presenza di altre tre specie di squalo martello, Sphyrna lewini, Sphyrna mokarran e Sphyrna zygaena - spiegano Collareta e Farina – In base al nostro studio, invece, possiamo adesso confermare in modo definitivo l'identificazione tassonomica di questo esemplare come appartenente a Sphyrna tudes. Lo squalo martello dagli occhi piccoli catturato a Livorno e conservato presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, assieme ad un secondo catturato a Nizza e conservato a Parigi, è dunque la prova che questa specie è effettivamente vissuta nei nostri mari in epoca storica”.
“Entrambi gli esemplari, infatti, sono giovani e questo ci permette di ipotizzare che siano nati proprio nel Mar Mediterraneo – aggiungono i due ricercatori – Un elemento, questo, che suggerisce la presenza di una vera e propria popolazione di piccoli squali martello che ha abitato il nostro mare in tempi relativamente recenti.
La prima notizia di questo esemplare nella collezione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa risale agli anni Trenta del secolo scorso quando fu catalogato come Sphyrna zygaena. Sarà lo zoologo Enrico Tortonese, negli anni Cinquanta, a correggere la determinazione in Sphyrna bigelowi, considerato un sinonimo di Sphyrna tudes, fornendo anche un disegno dell’animale dal quale si può notare la presenza della pinna dorsale danneggiata. Una catalogazione, quella di Tortonese, da sempre molto discussa tanto che, recentemente, alcuni studiosi avevano ipotizzato che gli esemplari di Pisa e Nizza fossero, in realtà, due Sphyrna lewini erroneamente identificati come Sphyrna tudes.
Disegno dell’esemplare realizzato da Tortonese e dettaglio della pinna dorsale danneggiata
Per questo motivo Collareta e Farina hanno deciso di ridescrivere e aggiornare, dal punto di vista tassonomico, l’esemplare conservato al Museo per verificare l’effettiva presenza di questa specie nel Mediterraneo. Uno studio, quello pubblicato su Acta Adriatica, che si preannuncia essere il primo di una serie dedicata alle collezioni zoologiche del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Quello dello squalo martello dagli occhi piccoli non è, infatti, l’unico ‘mistero’ custodito nelle collezioni del Museo.
“La collezione ittiologica del Museo – annuncia infatti Simone Farina - presenta altre specie di pesci cartilaginei provenienti dal Mediterraneo particolarmente rari o non ancora segnalati che saranno oggetto di futuri studi e che confidiamo potranno fornirci utili indicazioni per conoscere le specie che hanno abitato il nostro mare in epoca storica”.