Dopo breve malattia è scomparso a Pisa due giorni fa, il 17 settembre, all’età di 88 anni il professore Pier Lorenzo Marchiafava (foto), ordinario di Fisiologia Umana prima e poi di Biofisica presso l’Università di Pisa.
Membro di una importante famiglia romana, che annoverava tra gli altri Ettore Marchiafava, scienziato famoso e fisiatra pontificio oltre che medico di Casa Savoia e senatore a vita, dopo la laurea in medicina a Roma nel 1959, Pier Lorenzo si era subito trasferito a Pisa, attratto dalla fama del grande neurofisiologo Giuseppe Moruzzi e, aveva lavorato nell’Istituto di Via San Zeno, inizialmente come assistente universitario e poi come ricercatore presso il Laboratorio di Neurofisiologia del CNR, diventando infine, nel 1989, professore ordinario presso l’Università di Pisa.
Noto a livello internazionale, Pier Lorenzo aveva trascorso periodi di studi all’estero e in particolare aveva lavorato presso il National Institute of Health di Bethesda negli USA. Qui aveva sviluppato, nel laboratorio di Michelangelo Fuortes, una tecnica di studio della retina isolata che aveva poi introdotto nell’Istituto di Pisa. Le sue ricerche, utilizzando per la prima volta le tecniche di stimolazione e registrazione da neuroni vicini della retina, hanno caratterizzato le funzioni fisiologiche e l’architettura funzionale della retina e l’importanza che queste funzioni avevano nel processamento dell’informazione visiva. Grazie alle ricerche di Marchiafava e dei suoi colleghi e allievi, Pisa era diventata, insieme all’università di Cambridge e a quella di Harvard, uno dei centri internazionali della ricerca sulla neurofisiologia retinica. I suoi interessi nel tempo si sono estesi allo studio delle proprietà della melatonina nei circuiti retinici e la risposta alla luce della ghiandola pineale, e sono stati sempre connotati da una elevato rigore scientifico e metodologico.
Il professor Marchiava era uomo di grande cultura. Tra i suoi interessi, anche quello per la botanica che lo aveva portato alla pubblicazione di alcuni articoli su importanti riviste internazionali. Tra l’altro aveva introdotto in Italia, dal Nord America, la coltivazione di alcune specie di sequoie, alcune delle quali ornano ora alcuni importanti orti botanici italiani. Pier Lorenzo sarà ricordato a Pisa e nel mondo da molti colleghi e amici, oltre che per i suoi meriti scientifici, per la sua grande umanità e la sua personalità ironica e schiva, per la sua eleganza signorile e per la sua lontananza dagli onori accademici.
I colleghi e allievi di Fisiologia e Neuroscienze di Pisa