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Lezioni universitarie in piazza

Fra le proposte che saranno lanciate nella Giornata della Didattica del 16 ottobre, intervista al professor Paoletti

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LPaoletti_Giovanni_2.JPGezioni universitarie aperte alla cittadinanza nelle piazze di Pisa una sera l’anno, una sorta di Bright della didattica, e poi anche il progetto “docenti dell’anno” promosso da alcuni i dipartimenti. Sono queste alcune delle idee che saranno lanciate nella Giornata della Didattica dell’Università di Pisa che si svolge il 16 ottobre dalle 15 alle 18 nell'aula magna del Centro Congressi Le Benedettine.

L’appuntamento, rivolto a tutta la comunità universitaria, sarà aperto dai saluti del rettore Riccardo Zucchi e sono previsti gli interventi delle professoresse Enza Pellecchia, prorettrice per la Coesione della Comunità Universitaria e il Diritto allo Studio, e Cecilia Iannella del Teaching Learning Centre UNIPI. Nell’occasione verrà inoltre presentato il progetto del portale web tematico didatticamente e verranno premiati i vincitori del concorso fotografico Matricolandosi. Convito promotore della Giornata è il professore Giovanni Paoletti (foto), prorettore alla Didattica, al quale abbiamo chiesto di raccontarci l’iniziativa.


Professor Paoletti, di cosa parliamo quando parliamo di didattica?
Innanzitutto non parliamo di una cosa, ma di una relazione tra persone, anzi di un insieme di relazioni, quelle su cui si fondano tutti i processi di apprendimento, dai più semplici ai più complessi. Questo probabilmente è anche il motivo per cui non è facilissimo parlare di didattica: le relazioni più che raccontarle si vivono, quando le racconti e basta rischi sempre di diventare un po’ noiosi… In secondo luogo, la didattica non si declina al singolare, ma al plurale: la Giornata del 16 vuol essere una finestra aperta sulle tante didattiche che si praticano e si vivono ogni anno, ogni giorno, nella nostra università.

Ogni anno all’università arrivano migliaia di nuovi iscritti, quale sfida rappresentano e cosa serve per formare le nuove generazioni?
Sono una sfida e una responsabilità. Serve farli proseguire nel loro percorso di crescita e di autonomia, con i tempi giusti per ognuno, con efficacia ma senza ansia, né fretta o competizione malsana. La realtà in cui viviamo è complessa e si sente un forte bisogno di formazione, a tutti i livelli. Questo vale in particolare per il passaggio delicato che porta i giovani e le giovani dalla scuola all’università. Per formare ci vogliono conoscenze e mezzi tecnici, e poi occorre saperli trasmettere e usare, restando pronti a innovare. Nell’università didattica e ricerca vanno a braccetto, ed entrambe funzionano innovando e rinnovandosi.

Una giornata per parlare di didattica: che progetti ci sono in campo e che novità nei prossimi mesi?
Proviamo per prima cosa a riflettere su quello che facciamo e a immaginare il futuro insieme ai nostri studenti e alle nostre studentesse. Per questo abbiamo intitolato la Giornata “la didattica che vorrei”. Si tratta anche di riconoscere pienamente all’insegnamento il suo valore di missione fondamentale dell’università. Diversi nostri progetti vanno in questa direzione. Alcuni esistono già e stanno crescendo: il Teaching and Learning Centre di Ateneo - quello del corso Insegnare a insegnare e dei Progetti speciali per la didattica, per intendersi -, la comunità dei mentori, i corsi trasversali, gli open badge o microcredenziali. Altri sono in partenza: il progetto “docenti dell’anno” promosso da alcuni dei nostri dipartimenti, ad esempio, o il nuovo sito per la didattica Unipi gestito da docenti e studenti che si chiamerà “didatticamente”. Entrambi mi incuriosiscono molto. A me piacerebbe anche una specie di “bright della didattica”, con lezioni universitarie aperte, per una sera all’anno, nelle piazze della città. Vedremo.

 

 

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  • 13 ottobre 2023

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