L’Università di Pisa, in occasione della Giornata internazionale dedicata alle persone con disabilità indetta dalle Nazioni Unite per il 3 dicembre, vuole ricordare il suo sostegno a favore di tutte le persone che si impegnano nello studio universitario per costruire il proprio futuro attraverso le narrazioni di studenti con disabilità raccolte nella collana "Progetti di vita".
È infatti in uscita il quarto numero della serie intitolato “Storie di studenti con disabilità”, la cui presentazione ufficiale è prevista martedì 5 dicembre alle ore 17.00, alla Gipsoteca di Arte Antica. Nell’occasione interverranno Riccardo Zucchi, rettore dell'Università di Pisa, la professoressa Anna Anguissola, direttrice della Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium, la professoressa Sandra Lischi e il professor Luca Fanucci, direttori della collana, la professoressa Veronica Neri, responsabile scientifica del Polo Comunicazione-CIDIC, insieme agli autori e alle autrici dei testi. Modera gli interventi Francesca Corradi, curatrice della collana.
"Progetti di vita", pubblicata dalla Pisa University Press e diretta dal professor Luca Fanucci e dalla professoressa Sandra Lischi, è a cura dell’Ufficio servizi per l’inclusione di studenti con disabilità (USID) dell’Ateneo, in collaborazione con il Polo comunicazione del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC). La collana viene pubblicata on line sulla piattaforma open access visibile all'indirizzo: https://progettidivita.unipi.it/.
Finora sono stati pubblicati i numeri "Esperienze al tempo del Covid-19", "L'ingresso nel mondo del lavoro" e "Espressione letteraria e artistica".
Pubblichiamo di seguito l’introduzione al quarto volume “Storie di studenti con disabilità” a firma di Francesca Corradi, curatrice della collana.
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Questo numero, dedicato al complesso rapporto fra accessibilità comunicativa allo studio rispetto alla sordità, illustra quattro esperienze universitarie in cui la consapevolezza e il desiderio di sperimentarsi nello studio hanno il potere di condurre alla realizzazione del proprio progetto di vita nonostante le difficoltà che ogni persona sorda si trova ineluttabilmente ad affrontare.
Le testimonianze di Mattia, Sara, Dieter e Lorenzo dimostrano anche quanto il supporto di ausili ed interventi didattici adeguati possano consentire di andare oltre i limiti di ognuno, rafforzandone e valorizzandone le capacità e i talenti in generale. La quinta testimonianza, rilasciata dalle interpreti LIS Alessandra e Francesca che hanno fatto parte del progetto, conferma l’importanza di una visione condivisa per raggiungere un obiettivo.
Le scelte universitarie dei quattro studenti che si raccontano nel presente volume sono molto diverse tra loro ma ugualmente tutte impegnative e portate avanti con impegno e dedizione.
Lorenzo si è dedicato alle discipline della comunicazione e dello spettacolo, approfondendo così materie che lo appassionavano da sempre e affinando allo stesso tempo le sue competenze nella lingua italiana parlata e scritta. Se Lorenzo, inizialmente, è stato indirizzato ad un percorso educativo-riabilitativo di esclusivo utilizzo della lingua orale italiana, successivamente, raggiunta la maggiore età, si è approcciato alla Lingua dei Segni Italiana (LIS). Ed è per questo motivo che, se il raggiungimento di una buona padronanza linguistica e comunicativa rappresenta nella maggioranza dei casi il grande ostacolo che ogni persona sorda si trova ineluttabilmente ad affrontare, Lorenzo ha scelto di dedicarsi ad uno studio incentrato proprio sulla piena acquisizione di tale padronanza, nelle sue diverse declinazioni all’interno dei linguaggi dello spettacolo, mediatici ed informatici.
Mattia, che ha avuto pari accesso alla lingua orale italiana e alla LIS fin da subito, approdando così al bilinguismo italiano orale-LIS, si è laureato in Medicina e Chirurgia e attualmente sta frequentando la specializzazione in Reumatologia all’Università di Torino con la sede principale all’A.O. Ordine Mauriziano di Torino. Mattia è riuscito ad organizzarsi nella gestione di uno studio impegnativo e totalizzante, nonché nella conduzione di un tirocinio articolato, che si è distribuito fra ore di corsia, ore di ambulatorio e altre di laboratorio. È nella parte applicata della professione medica che si è trovato ad affrontare tutti gli ostacoli comunicativi che solitamente penalizzano ed escludono la persona sorda dal pieno accesso alla vita sociale, culturale e lavorativa, soprattutto durante la pandemia e il periodo successivo per l’utilizzo delle mascherine, un vero e proprio ostacolo per lui. Un ostacolo che però non ha certo impedito il raggiungimento del traguardo prefissato.
Sara, dopo una prima laurea in Scienze geologiche, ha deciso di modificare la rotta del suo viaggio, dedicandosi a studi infermieristici e conseguendo la laurea mentre questa rivista sta uscendo. Anche lei, come Mattia, ha affrontato grandi ostacoli soprattutto durante la sua esperienza di tirocinio: ma con i suoi occhi grandi, luminosi e curiosi, guidata dalla sua immensa voglia di apprendere, non si è mai scoraggiata ed anzi ha motivato anche chi ha avuto la fortuna di stare al suo fianco. E Sara, soddisfatta della sua esperienza, ha infatti convinto Dieter a raggiungerla in Italia, a riprendere gli studi: già laureato in Belgio, non si è fatto certo scoraggiare né dalla lingua orale italiana né dalla LIS e si è iscritto ad Ingegneria delle Telecomunicazioni. Relativamente alla sua esperienza in Belgio, la sua è una testimonianza in qualche modo amareggiata; a Pisa invece sembra aver ritrovato l’entusiasmo grazie anche ai servizi che l’Ufficio per l’inclusione ha attivato per lui.
Tutti e quattro, infatti, una volta giunti all’Università, hanno usufruito del servizio di interpretariato, così come di quello di sbobinatura delle registrazioni audio delle lezioni e/o del tutorato didattico per la stesura degli appunti, che hanno consentito loro di portare avanti con successo le proprie scelte di studio. È questo il focus nevralgico su cui gli autori si soffermano con insistenza: la possibilità di fruire di servizi continuativi e rispondenti alle loro esigenze, appositamente vagliati con i responsabili e gli operatori dell’USID, ha consentito a tutti pieno accesso allo svolgimento del ramo di studi prescelto, in quanto hanno potuto seguire tutte le lezioni, usufruire in modo consapevole e partecipe dei materiali prodotti dai docenti e condividere appunti e informazioni con i compagni. Ciò non significa, certo, che le difficoltà connesse al vissuto di sordità siano superate: queste continuano ad esistere e a frapporsi fra loro e le loro aspirazioni in ogni contesto di vita, vecchio e nuovo. Tuttavia, la significativa esperienza di quanto il supporto di ausili ed interventi didattici adeguati possa consentire di andare oltre i propri limiti e di rafforzare le proprie capacità ha accresciuto in tutti loro la consapevolezza di sé e il desiderio di sperimentarsi e rinsaldarsi nello studio e nelle proprie scelte presenti e future.
Nell’ultima testimonianza, quelle delle interpreti LIS Alessandra e Francesca, se all’inizio si evidenzia il riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni-LIS in Italia dopo un iter legislativo inspiegabilmente lungo e complesso, successivamente ne emerge un racconto intriso di un vissuto fatto di rapporti autentici che sbocciano con gli studenti e le studentesse che affiancano durante il loro progetto di vita universitario. Le loro parole raccontano quella condivisione e complicità che nascono quando inevitabilmente attivano quel processo di empatia, spontaneo, con un Mattia, una Sara, un Lorenzo, un Dieter.
Francesca Corradi
Curatrice della collana "Progetti di vita"