Oggetti in bronzo provenienti da collezioni di antichità sudarabiche saranno restaurati al dipartimento di Civiltà e forme del sapere grazie a un accordo tra l'Università di Pisa e il Museo militare di Sana, nello Yemen. I manufatti sono arrivati a Pisa in occasione di un incontro tra una delegazione di autorità yemenite e il gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Alessandra Avanzini, che si inquadra in una più ampia iniziativa di cooperazione intrapresa dall'Ateneo pisano e dal museo yemenita finanziata dal Ministero degli Affari Esteri. I bronzi verranno, nei prossimi mesi, restaurati dai tecnici del dipartimento e successivamente verranno esposti per la prima volta in Italia in una mostra appositamente allestita.
La collaborazione tra Università di Pisa e Yemen ha come obiettivi generali la promozione del Museo, la conservazione della sua collezione di antichità sudarabiche e la formazione scientifica e tecnologica del suo personale. Il Museo militare di Sana, infatti, è uno dei più prestigiosi e conosciuti musei dello Yemen. Ospitato in un edificio di epoca ottomana, il Museo custodisce un'importante collezione di antichità sudarabiche, risalenti alla cultura che fiorì in Arabia del sud dall'inizio del I millennio a.C. fino all'avvento dell'Islam, molte delle quali già in passato scelti per la mostra internazionale itinerante sulla civiltà antica dello Yemen.
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In particolare, il nuovo accordo firmato dal Generale della difesa Yahya Abdulla bin Abdulla as-Saqladi, regola il prestito all'Università di Pisa della collezione di oggetti in bronzo iscritti del Museo. La delegazione yemenita, guidata dal direttore del Museo, il colonnello Abed Mohammed al-Thour, e di cui faceva parte anche il generale Ali Ghaleb Alharazi, ha accompagnato i manufatti in bronzo, che sono stati affidati al dipartimento.
Durante la visita della delegazione, sono state anche discusse e programmate le attività da svolgere nel prosieguo della collaborazione; sono stati inoltre organizzati incontri con studenti e ricercatori interessati alla cultura sudarabica, principalmente finalizzati allo studio autoptico dei reperti e delle loro iscrizioni.
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La collaborazione tra il gruppo di ricerca pisano e il Museo è iniziata nel 2010 con il progetto CASIS, già finanziato dal MAE nell'ambito del Programma esecutivo di collaborazione scientifica e tecnologica con lo Yemen (anni 2006-2009); sospesa per gli avvenimenti politici e sociali dello Yemen, è ripresa all'inizio del 2013 grazie al progetto europeo ERC "Digital Archive for the Study of pre-Islamic Arabian Inscriptions", di cui Alessandra Avanzini è coordinatore, e al supporto del Ministero degli Affari Esteri, Divisione generale per la promozione del Sistema Paese, Ufficio VI - Missioni archeologiche, antropologiche, etnologiche.
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Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
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RepubblicaFirenze.it
NazionePisa.it
PisaInformaFlash.it
gonews.it