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Pronto per il lancio il cubesat Milani, il nanosatellite che porta il nome del matematico e astronomo dell’Università di Pisa scomparso nel 2018

Il lancio è previsto per ottobre 2024 dal centro ESA Estec, nei Paesi Bassi

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Il cubesat Milani – nanosatellite che porta il nome dal matematico e astronomo italiano Andrea Milani Comparetti scomparso nel 2018 e a lungo docente al dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa - è stato consegnato ufficialmente al team di Hera, missione europea di difesa planetaria – con lancio previsto nell’ottobre 2024 – che avrà il compito di studiare il sistema binario di asteroidi Didymos e Dimorphos e compiere una valutazione dettagliata del test dell’impattore cinetico DART della Nasa.

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Il cubesat Milani (foto da sito missione Hera).

Il passaggio di consegne è avvenuto a Torino presso la sede di Tyvak International, dove il nanosatellite è stato realizzato. Prossima tappa sarà il centro ESA ESTEC, nei Paesi Bassi, dedicato alla ricerca e la tecnologia spaziale. Qui il cubesat stazionerà fino al lancio per la fase di integrazione e la successiva convalida del sistema di collegamento intersatellitare con Hera e Juventas, l’altro piccolo veicolo spaziale della missione, dedicato all’imaging radar. Milani e Juventas saranno i primi cubesat dell’ESA a operare nello spazio profondo.

Andrea Milani Comparetti è stata una figura di spicco nella comunità scientifica spaziale internazionale e pioniere dell'analisi del rischio di impatto degli asteroidi. Dopo un periodo iniziale di ricerca nel campo della matematica pura, negli anni ’70 Andrea Milani iniziò a frequentare i corsi di relatività generale alla Scuola Normale Superiore e le lezioni di Giuseppe Colombo, avvicinandosi così al campo della meccanica celeste e delle sue applicazioni.

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Il professor Andrea Milani Comparetti.

Nacque così a Pisa il gruppo di ricerca in Space Mechanics formato, oltre a Milani, da Anna Nobili, Paolo Farinella e Fausto Sacerdote, che si occupava principalmente dell’applicazione della meccanica celeste alle dinamiche del sistema solare e di missioni spaziali. In particolare, Milani e il suo gruppo hanno contribuito alla missione “Rosetta”, lavorando nel team di revisione dopo la cancellazione della collaborazione americana; alla missione ESA su Mercurio “BepiColombo”, partecipando al team della nuova proposta di missione (1996) lanciata poi alla fine del 2018; alla proposta di missione “Don Quijote”, un esperimento di deviazione di asteroide senza l’utilizzo di armi nucleari, basato su due veicoli spaziali chiamati Hidalgo e Sancho. L'innovativo concetto alla base di questa missione fu ideato da Andrea Milani, ed il relativo studio di missione, pubblicato nel 2005, ha avuto una grande influenza nella comunità della difesa planetaria, portando prima allo sviluppo della missione DART della NASA, con lo spacecraft che ha effettuato l’impatto cinetico, e adesso allo sviluppo della missione Hera.

Nel 1995, insieme a Mario Carpino, Zoran Knezevic e altri collaboratori, Milani ha iniziato a sviluppare il software OrbFit, per il calcolo delle orbite degli asteroidi. Quando nel marzo del 1998 fu diffuso il falso annuncio di un possibile impatto con la Terra dell’asteroide 1997 XF11 nel 2028, la comunità scientifica si attivò per studiare sistemi di protezione della Terra. Andrea Milani e Steven Chesley dettero vita a un programma di ricerca che in un anno portò alla creazione di NEODyS (Near Earth Objects Dynamic Site), un sito web che dà accesso ad una completa banca dati sugli asteroidi vicini alla Terra; allo stesso tempo, con la collaborazione di Giovanni Valsecchi, venne sviluppato il primo sistema di monitoraggio delle possibilità di impatto con la Terra degli asteroidi. Questo sistema semi-automatico di monitoraggio asteroidale (CLOMON) diventa operativo proprio all’Università di Pisa nel Novembre 1999.  Dal 2002 sono operativi CLOMON2 all’Università di Pisa, versione migliorata di CLOMON, e SENTRY al Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, in California.

Nel 2006 il professor Milani ha iniziato una collaborazione con il progetto Pan-STARRS alla University of Hawaii come “external scientist”. Nel 2008 contribuisce alla nascita del concetto del telescopio Fly-eye. Nel 2010 vince il premio "Brouwer Award", massima onorificenza mondiale nel settore dell'astronomia dinamica. Tra le motivazioni per il premio c’è anche quella di aver formato diversi giovani ricercatori attivi nel campo della meccanica celeste.

Nel 2011 ha contribuito a fondare SpaceDyS, un’azienda spin-off dell’Università di Pisa, con sede presso il Polo Tecnologico di Navacchio, che sviluppa software per la determinazione orbitale di oggetti naturali e artificiali che orbitano nello spazio, e fornisce servizi nell’ambito della dinamica spaziale. L’azienda è leader mondiale nell’attività di Impact Monitoring; essa continua ad operare il servizio NEODyS, e ha sviluppato per conto dell'ESA (Agenzia Spaziale europea) il sistema Aegis che, sulle orme di CLOMON2, fornisce giornalmente dati sulla probabilità di impatto di asteroidi.

Nel prossimo mese di giugno, il dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa organizza una conferenza in onore di Andrea Milani e Paolo Farinella, dal titolo “Dynamics and physics in the solar system”.

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  • 10 aprile 2024

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