Quanto influisce il nostro background culturale e linguistico nella comunicazione e nell’interazione sociale? Quali sono gli effetti delle nostre scelte linguistiche nella comunicazione di un contenuto tra parlanti di lingue diverse? Riuniti a Pisa per il decimo Convegno Internazionale di Pragmatica e Comunicazione Interculturale (INPRA) in programma dal 30 maggio al 1° giugno al Polo Piagge, circa 200 studiosi da tutto il mondo discutono di questi e molti altri temi esplorando basi teoriche e applicazioni pratiche della pragmatica della comunicazione, analizzata da una prospettiva interculturale. La Conferenza INPRA 2024 è organizzata dalle professoresse Silvia Bruti e Gloria Cappelli del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa e dal professor István Kecskés, Distinguished Professor della State University of New York, Albany (USA), il cui lavoro ha dato un impulso fondamentale alla nascita della pragmatica interculturale.
Da sinistra: la professoressa Silvia Bruti e la professoressa Gloria Cappelli.
“La pragmatica interculturale si colloca all’intersezione tra lingua, cultura e interazione sociale, focalizzandosi su come individui di diversi background linguistici utilizzano una lingua comune nelle loro interazioni sociali – ha spiegato la professoressa Gloria Cappelli nell’indirizzo di saluto – Come è stato teorizzato da studiosi come István Kecskés, che potremmo definire il fondatore della disciplina, questo campo offre una nuova prospettiva sull’interazione, spostando l’attenzione dalla comunicazione nella lingua madre al ricco e dinamico ambito della comunicazione interculturale. Siamo felici di poter collegare questa stimolante linea di ricerca a una lunga tradizione di studi pragmatici che è sempre stata viva a Pisa. La prima Conferenza INPRA si tenne infatti a Viareggio nel 1985, organizzata da Jeff Verschueren e dalla nostra professoressa Marcella Bertuccelli”.
Nei tre giorni della conferenza, ricercatori di diverse discipline (cognitive, filosofiche, linguistiche, sociali) sono chiamati a esplorare le connessioni tra la teoria pragmatica e le sue applicazioni pratiche. Alcune sessioni sono dedicate al linguaggio della politica, dei social e dei media in generale e indagano il modo in cui molti fenomeni sociali, tra cui quello dell’immigrazione, sia filtrato dal nostro “occhio culturale”. I quattro relatori plenari sono il professor István Kecskés (State University of New York), la professoressa Delia Chiaro (Università di Bologna/Forlì), il professor Peter Siemund (Università di Amburgo) e la professoressa Isidora Stojanovic (Jean-Nicod Institut, Parigi).
La professoressa Silvia Bruti con il professor István Kecskés.
“L’Università di Pisa, con la sua lunga storia e tradizione che risale al 1343, è sempre stata un faro di innovazione accademica – conclude la professoressa Silvia Bruti – Siamo molto orgogliosi di ospitare questo evento, organizzato con la collaborazione del Centro Linguistico e del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, in linea con il nostro impegno a promuovere la crescita intellettuale e la collaborazione internazionale”.