Martedì 28 maggio è scomparsa Emanuella Scarano, già professoressa ordinaria di Letteratura Italiana dell'Università di Pisa. Nata a Trani nel 1943, si era laureata alla Scuola Normale Superiore, dove fu allieva di Mario Fubini, e al cui stile critico dedicò un saggio. La professoressa Scarano ha svolto l’intera carriera accademica presso la Facoltà di Lettere e quella di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Pisa. Per l’encomiabile dedizione all’insegnamento e per gli importanti esiti della sua ricerca scientifica nel 2001 è stata insignita dell’Ordine del Cherubino.
Tra le numerose e rilevanti pubblicazioni spiccano in particolare i lavori su Francesco Guicciardini (Opere, UTET; La ragione e le cose. Tre studi su Guicciardini, ETS) e sui caratteri e le forme dei testi storiografici, analizzati come un genere letterario in rapporto di contrapposizione e affinità con la narrativa di finzione (Sette assedi di Firenze, Nistri-Lischi; La voce dello storico, Liguori); i saggi su Gabriele D’Annunzio e il Decadentismo (D’Annunzio, Laterza; Dalla “Cronaca Bizantina” al “Convito”, Vallecchi); i contributi su Elsa Morante, sul racconto fantastico, il romanzo ottocentesco e la novella primo-novecentesca. Insieme a colleghi e allievi diede vita alla collana di studi sulla narrativa “La porta di corno” (Nistri-Lischi).
Studiosa da sempre sensibile a una dimensione interdisciplinare, in largo anticipo sui tempi attuali fu promotrice di reiterate occasioni di scambio e di dibattito tra specialisti di materie e settori differenti attraverso l’ideazione e la coordinazione di seminari incentrati sulla riscrittura, l’intertestualità e la transcodificazione. Insieme a Lucio Lugnani è stata tra i fondatori della prima Scuola di Dottorato in Italianistica di Pisa. I colleghi e gli allievi ne ricordano l’onestà intellettuale, la generosità e la grande umanità.