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Futuro dei rivelatori: al Pisa Meeting 2024 nuove tecniche e applicazioni

Quattrocento scienziate e scienziati da tutto il mondo riuniti all’Isola d’Elba per il congresso internazionale

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Quattrocento scienziate e scienziati da tutto il mondo si sono riuniti all’Isola d’Elba in occasione della sedicesima edizione di “Pisa Meeting on Advanced Detectors”, il congresso internazionale organizzato dall’associazione Frontier Detector for Frontier Physics che passa in rassegna i progressi dei rivelatori avanzati per la fisica delle alte energie e delle astroparticelle.

Promosso dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dalla Società Italiana di Fisica (SIF), dalla European Physical Society (EPS), dall'Università di Pisa e dall'Università di Siena, l’incontro si è posto come obiettivo quello di indagare l'applicazione delle tecniche di rivelazione più avanzate in esperimenti futuri e in diversi campi industriali e sociali. Il congresso ha infatti riunito non soltanto un folto gruppo di ricercatori e ricercatrici, ma anche il comitato per il Trasferimento Tecnologico dell’INFN e del GARR, e i rappresentanti di numerose industrie, interessati a innovare strumenti e processi a partire dai più recenti risultati della ricerca.

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“La grande e qualificata partecipazione internazionale testimonia la rilevanza scientifica della conferenza sia per la fisica fondamentale sia per la fisica applicata. È emozionante vedere come la tradizione del Pisa Meeting continui a rinnovarsi dopo oltre quarant'anni di attività” hanno commentato Francesco Forti e Luca Baldini, professori all’Università di Pisa e associati all’INFN, che hanno coordinato il comitato organizzatore del congresso.

Il Pisa Meeting è anche l’occasione per l’assegnazione di importanti riconoscimenti a ricercatori attivi nel campo dei rivelatori. Gabriel Orebi-Gann dell’Università della California a Berkeley e Lawrence Berkeley National Laboratory ha ricevuto il premio Early Career dell’International Committee for Future Accelerators (ICFA) per i suoi studi pionieristici sulle tecniche per distinguere l’emissione prodotta da scintillatori e rivelatori Cherenkov, un lavoro che può influenzare lo sviluppo di futuri rivelatori per neutrini. A Walter Snoeys (CERN), Renato Turchetta (IMASENIC), Marc Winter (IJLab) è invece andato il premio ICFA Senior Researchers per la loro attività nel campo dei rivelatori ad alta risoluzione MAPS, basati sulla tecnologia commerciale CMOS.

Nel corso del Pisa Meeting è anche stato assegnato il Premio Menzione, promosso dall’Associazione Frontier Detectors for Frontier Physics per onorare la memoria di Aldo Menzione, fisico INFN di fama internazionale scomparso nel 2012. Il premio di quest’anno è stato assegnato ai fisici Ugo Amaldi (CERN), Pier Andrea Mandò (Università e INFN Firenze) e Kent Irwin (Università di Stanford). Amaldi ha contribuito in modo fondamentale all’applicazione dei rivelatori di fisica delle particelle all’adroterapia oncologica, Mandò è un pioniere nell’uso dei rivelatori nel campo delle applicazioni legate all’ambiente e ai beni culturali, mentre Irwin ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo dei rivelatori Transition Edge Sensors (TES) per la rivelazione della radiazione infrarossa.

A tre giovani ricercatori, in particolare, Dawid Pietruch (Università di Cracovia), Sofia Strazzi (Università di Bologna e INFN) e David Friday (Università di Manchester), sono stati assegnati, dall'associazione Frontier Detectors for Frontier Physics e dalle aziende CAEN, Galli & Morelli, Micron Semiconductor, e Sematron Italia, gli Young Scientists Awards, per premiare le loro attività di ricerca e il loro contributo al programma scientifico della conferenza.

Il congresso, di respiro internazionale, non ha trascurato la dimensione locale. Anzi, per le studentesse e gli studenti degli Istituti Cerboni e Foresi di Portoferraio, il Pisa Meeting è iniziato prima: ad aprile, guidati dai ricercatori della sezione INFN di Pisa e dell’Università di Siena, hanno familiarizzato con i raggi cosmici – le misteriose particelle che, senza che ce ne accorgiamo, arrivano dal cosmo sulla Terra – e hanno potuto misurare in autonomia il flusso di raggi cosmici all’interno della scuola con dei rivelatori sperimentali di semplice utilizzo. Durante la settimana del congresso, il 29 maggio, hanno poi partecipato a una conferenza pubblica sulle applicazioni della fisica fondamentale allo studio dell’ambiente, dei beni culturali e della medicina, raccontate da Pier Andrea Mandò, professore emerito dell’Università di Firenze e associato INFN, e Francesca Lizzi, giovane ricercatrice presso la Sezione INFN di Pisa.

(Comunicato stampa Infn, Università di Pisa, Università di Siena).

 

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  • 3 giugno 2024

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