Cascina (Pisa), 3 ottobre - Il Nobel Giorgio Parisi è l'opite di eccezione che apre il nuovo ciclo di ‘Sguardi nel Futuro’, una iniziativa di orientamento e alta formazione dell’Università di Pisa, che mette in contatto le nuove generazioni con i più importanti esperti del mondo della ricerca scientifica e tecnologica.
Questo primo appuntamento è in diretta streming dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina dove si festeggiano i 20 anni dell’esperimento Virgo e il suo cruciale contributo alla rivoluzione dell’Astronomia gravitazionale e multimessaggera. Alla giornata di festeggiamenti sono presenti rappresentanti istituzionali e scientifici di molti Paesi europei, oltre che del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del Rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, del Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Zoccoli, e del Direttore dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo, Massimo Carpinelli.
Da destra, Carpinelli, Zucchi, Parisi
La celebrazione, organizzata da EGO con INFN e MUR, sono ufficilamente inaugurate da un videomessaggio del Ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini e dai saluti istituzionali del vice direttore generale per la Promozione dell’Italia del Ministero degli Esteri, Giuseppe Pastorelli. Al premio Nobel Giorgio Parisi, al coordinatore scientifico di Virgo Gianluca Gemme e al coordinatore della presa dati del rivelatore, Nicolas Arnaud il compito quindi di ripercorrere le tappe dei successi scientifici e tecnologici della ricerca sulle onde gravitazionali.
Cominciava infatti nel 2004 l’avventura scientifica dell’esperimento Virgo, uno dei tre più grandi e sensibili rivelatori di onde gravitazionali al mondo e l’unico in Europa. Con il suo contributo alla prima rivelazione dele onde gravitazionali nel 2015 e poi alla straordinaria osservazione della fusione di due stelle di neutroni nel 2017, Virgo, assieme ai due rivelatori statunitensi LIGO, è stato nell’ultimo decennio protagonista di una vera e propria rivoluzione del nostro modo di osservare l’Universo, inaugurando la cosiddetta Astronomia multimessaggera. Una rivoluzione scientifica che ha gettato le basi per nuove infrastrutture di ricerca, che ospiteranno rivelatori e osservatori di onde gravitazionali sempre più potenti e sensibili, come il futuro Einstein Telescope (ET), che l’Italia si è candidata ad ospitare in Sardegna. In questi giorni infatti l’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina, ospita anche un importante appuntamento del BGR ( Board of Governmental Representatives), ovvero del consiglio dei rappresentati governativi delegati a discutere della realizzazione di ET.