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Il telescopio KM3NET rivela il neutrino più energetico mai osservato

All’esperimento hanno dato il loro contributo anche due docenti Unipi che si sono occupati dello studio delle problematiche giuridiche

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NatureCoverUno straordinario evento, compatibile con un neutrino dell’energia stimata di circa 220 PeV (220 x 1015 elettronvolt o 220 milioni di miliardi di elettronvolt), è stato rivelato il 13 febbraio 2023 dal rivelatore ARCA del telescopio sottomarino per neutrini KM3NeT. Questo evento, denominato KM3-230213A, è il neutrino più energetico mai osservato e fornisce la prima prova che nell’universo vengono prodotti neutrini di energie così elevate.

Dopo un lungo e accurato lavoro di analisi e interpretazione dei dati sperimentali, la Collaborazione scientifica internazionale KM3NeT riporta i dettagli di questa fantastica scoperta in un articolo pubblicato su Nature, e nel corso di un evento trasmesso in diretta dalle sedi dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, tra i fondatori e principali contributori del progetto, a Roma, del CNRS Centre National de la Recherche Scientifique a Parigi e di Nikhef National Institute for Subatomic Physics ad Amsterdam. 

L’esperimento ha visto anche un contributo particolare dell’Università di Pisa, con il professor Simone Marinai del Dipartimento di Giurisprudenza e della professoressa Claudia Cinelli del Dipartimento di Scienze Politiche, che si sono occupati dello studio delle problematiche giuridiche in materia di diritto internazionale del mare, essenziali per l’installazione e la protezione del telescopio.

Anche la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha rilasciato a commento dell’importante risultato: "È entusiasmante vedere come il progetto KM3NeT ci stia offrendo oggi uno sguardo nuovo sull'universo. È un eccezionale passo avanti nella conoscenza, una scoperta che apre a straordinarie prospettive scientifiche. Un successo che conferma ancora una volta la qualità della nostra comunità scientifica e l'importanza degli investimenti che stiamo facendo come Ministero nelle infrastrutture di ricerca. Siamo sulla strada giusta, quella del progresso della scienza con il rafforzamento delle collaborazioni scientifiche internazionali. E l'Italia c'è, l'Italia ha un ruolo da protagonista”.

Leggi la notizia completa sul sito dell’INFN.

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  • 13 febbraio 2025

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