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In memoria di Massimo Testardi

Il ricordo di Alfonso Maurizio Iacono

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massimo_testardi.jpegMassimo Testardi è nato a Cascina il 27 agosto 1949. Dal 1994 è stato segretario amministrativo dell’allora Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico e dal 1997 della Facoltà di Lettere e Filosofia fino al 2012 anno dell’abolizione delle facoltà. È andato in pensione nel 2014.

Pubblichiamo di seguito il ricordo del professore Alfonso Maurizio Iacono.

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Di solito nel mondo accademico sono ricordati i docenti che vengono a mancare oppure qualche studente quando accade qualcosa di tragico. Ma il mondo accademico non è fatto soltanto di docenti e di studenti, è fatto anche di coloro che vengono chiamati i “non docenti”, ovverossia del personale tecnico, amministrativo, bibliotecario, senza di cui tutto il sistema universitario non potrebbe nemmeno esistere.

A volte ci si dimentica che il mondo universitario è una comunità in cui si intrecciano competenze didattiche, di ricerca, amministrative, tecniche, ma anche amicizie personali. Venerdì è venuto a mancare all’improvviso Massimo Testardi, per anni segretario amministrativo di quella che si chiamava la Facoltà di Lettere e Filosofia, oltre che del Dipartimento di Scienze dell’Antichità. Difficile raccontare e spiegare cosa sia stata per me la sua presenza nei nove anni in cui fui preside di quella Facoltà.

Il rapporto professionale iniziò prima che io fossi eletto. Ero in concorrenza con un amico oltre che collega, Piero Floriani, anch’egli purtroppo scomparso, e Massimo venne da me a dirmi che lui era amico anche di Floriani. Fu un atto di lealtà. Dato il ruolo che avrebbe avuto, fu con me chiaro sin dall’inizio. Lo apprezzai molto e capii che se fossi diventato preside, avrei potuto riporre la massima fiducia in lui. E così fu. Piero fu il primo a telefonarmi per congratularsi. Con Massimo iniziammo un rapporto professionale che divenne una forte amicizia. Al di là della vita accademica ordinaria, tra lezioni, occupazioni e Consigli di Facoltà, insieme organizzammo una Conferenza dei Presidi e le lauree honoris causa a Andrea Camilleri, Vincenzo Cerami, i fratelli Taviani, Christine Klapisch-Zuber, inoltre facemmo al Teatro Verdi di Pisa, per l’anniversario di Galilei, L’intervista impossibile con Andrea Camilleri e al Goldoni di Livorno, per l’anniversario dell’Unità d’Italia, l’Intervista impossibile a Bandi, garibaldino fondatore del Telegrafo (oggi Tirreno).

Molto di tutto ciò lo devo a lui e alla sua intelligenza che traspariva soprattutto ogni qual volta c’era da fare qualcosa di nuovo e di diverso. Gli piaceva stare, per così dire, di lato. Non gli interessava stare in primo piano. Era contento quando le cose marciavano nel verso giusto. Si preoccupava soprattutto degli altri. Massimo era sempre rassicurante sul piano organizzativo e su quello economico. L’intero gruppo della Facoltà, anche grazie a lui e alla sua apertura, partecipava alle iniziative. Talvolta per organizzare i Consigli di Facoltà andavamo, io e lui, a Marina di Pisa, al Barrino, per lavorare indisturbati e vicino al mare.

Condividevamo i sogni. Sapevo che per lui erano fondamentali la moglie Liana e la figlia Gianna, a cui va tutto il mio affetto. La sua famiglia veniva prima di ogni cosa. Lo ricordo come buono, generoso, ironico, appassionato. Dopo la pensione, la sua e la mia, abbiamo continuato a sentirci e a vederci. L’amicizia è stata più forte del rapporto di lavoro. Portavo mio figlio Giorgio, ancora piccolo, a vedere le partite a casa sua. Lui veniva spesso alle conferenze che tenevo e talvolta andavamo insieme. Avrei voluto che questa amicizia si prolungasse ancora per un po’, ma il destino ha voluto diversamente. Quello che so e che ho imparato da lui è l’idea che l’altro, gli altri vengono prima di noi stessi e il senso umano della collaborazione e della cooperazione che spesso nel mondo accademico e in questa società dove tende a prevalere arrogantemente l’individualismo,  viene dimenticato.

Oggi mi sento e sono molto più solo senza di lui.

 

Alfonso Maurizio Iacono

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  • 13 aprile 2025

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