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“Il blackout in Spagna ci ricorda l’importanza del Sistema elettrico per l’energia”

L’intervento del professor Massimo Ceraolo, docente di Sistemi elettrici per l’energia all’Università di Pisa

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Ceraolo PacinottiLunedì 28 aprile nella penisola iberica si è manifestato un ampio black-out, termine che, pensando alla “luce” che se ne va e al buio che ne consegue, indica la mancanza di energia elettrica. Si è visto, per chi non ci avesse mai pensato, che senza l’energia elettrica si ferma tutto, gli elettrodomestici, i semafori, le infrastrutture telematiche, gli ascensori, i treni…

L’energia elettrica è fornita da quello che si chiama il “Sistema elettrico per l’energia”, che è esattamente l’argomento di un mio insegnamento all’Università di Pisa. Questo sistema ha il compito di fornire ai carichi tutta l’energia che richiedono e lo fa producendo istante per istante, 24 ore su 24 questa energia (più una piccola aliquota perduta lungo le linee e negli altri componenti del sistema), adeguandosi continuamente alle necessità sia dei carichi stessi che dei sistemi di generazione da fonti non programmabili, quali la solare e l’eolica. 

Per ottenere questo risultato il esso è dotato di un complesso sistema di regolazione e controllo che continuamente modifica l’assetto dei suoi componenti (alternatori, convertitori elettronici, delle linee di trasmissione, ecc.) che gli consente, salvo casi rarissimi, di rimanere stabile a seguito di perturbazioni anche significative: un guasto su una linea, su un alternatore, un improvviso distacco di carico, un fenomeno atmosferico di grande entità.

Può però accadere (per fortuna, come dicevo, solo in rarissimi casi) che questo complesso apparato non ce la faccia ad affrontare una particolare contingenza. In questi casi può avvenire un black-out, e intere nazioni possono essere disalimentate per ore. Accadde nel 2003 in Italia, è accaduto ieri in Spagna.

Il sistema elettrico per l’energia si è sviluppato prevalentemente nel XX secolo ed è da alcuni considerato “maturo”. In realtà esso è tutt’ora oggetto di profonde trasformazioni, pilotate soprattutto dalla necessità inderogabile di promuovere la decarbonizzazione attraverso l’uso di fonti energetiche rinnovabili. E pertanto continua a necessitare di competenze di alto livello sia per la gestione quotidiana che per la programmazione degli investimenti e dei suoi sviluppi futuri.

A questo riguardo sicuramente una figura centrale è costituita dall’ingegnere elettrico. Gli ingegneri elettrici (in un prossimo futuro si potrebbero chiamare opportunamente ingegneri dell’energia elettrica) sono appunto dei tecnici la cui vocazione consiste nella organizzazione della produzione, trasporto a distanza, controllo e distribuzione agli utenti dell’energia elettrica. E la nostra università possiede un ottimo corso di studi di laurea magistrale in Ingegneria elettrica.

Ancora non sappiamo molto delle cause che hanno portato al blackout in Spagna. Potrebbero consistere in deficit strutturali o anche semplici errori nel controllo, magari indotti da un attacco hacker. Ora per i tecnici del sistema spagnolo è il momento di lavorare per ripristinare il sistema; solo dopo verranno le analisi, i resoconti, e le contromisure.

Esso ci ha però sicuramente ricordato quanto sia importante l’energia elettrica e come senza di essa tutte le attività sostanzialmente si fermano. Il sistema elettrico per l’energia è un grande patrimonio della nostra società, da continuare a far crescere per far fronte alle nuove sfide che deve affrontare, prima di tutto la decarbonizzazione che si realizza prevalentemente attraverso produzione di energia elettrica da fonti non climalteranti e l'elettrificazione dei carichi.

Prof. Massimo Ceraolo
Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni

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  • 29 aprile 2025

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