Quei nomi parlanti che caratterizzano un personaggio, che sia letteratura, opera lirica o cinema, che spiegano il suo destino quasi che un autore battezzando una creatura nata dalla sua fantasia voglia dare una chiave di lettura in più, a volte in modo più o meno evidente. Portare alla luce questi significati è uno dei compiti dell'onomastica letteraria i cui maggiori esperti si riuniscono a Pisa da giovedì 14 a sabato 16 novembre per il XVIII Convegno internazionale dell'Associazione di "Onomastica & Letteratura" che si svolgerà nell'aula magna del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa. Al centro della discussione di quest'anno ci sono i nomi nelle opere liriche, il tema del doppio e i nomi nelle letterature regionali più varie incursioni nel cinema, in autori classici antichi e moderni o nella religione, tra San Ranieri e Odino.
"Con il bicentenario di Verdi e Wagner – spiega la professoressa Donatella Bremer dell'Ateneo pisano, una delle organizzatrici dell'evento – è venuto spontaneo dedicare buona parte del convegno ai nomi dell'opera lirica. Partiremo in realtà dalla fine, da Turandot, l'ultima opera della lunga parabola melodrammatica italiana, il cui soggetto è proprio incentrato sulla ricerca di un nome ignoto a tutti per risalire poi attraverso i secoli focalizzando il fenomeno dei "nomi parlanti", frequentissimi nell'opera comica nonché quello dei cognomi, che fanno però un tardivo ingresso nel mondo della lirica".
E così si scopre ad esempio che nel "Viaggio a Reims" di Gioachino Rossini del 1825 l'intellettuale dedito allo studio delle antichità si chiama Don Profondo, il maggiore tedesco appassionato di musica Barone von Trombonok e la ricca vedova amante della bella vita Contessa di Folleville. Ognuno dei personaggi porta insomma un nome parlante e al tempo stesso bizzarro, il che amplifica l'atmosfera di brio e di leggerezza che pervade questa cantata scenica rossiniana.
"Non bisogna dimenticare poi – aggiunge Donatella Bremer – quanto i nomi dell'opera lirica abbiano trovato un'ampia diffusione nella società soprattutto fra Ottocento e Novecento. Il primo è stato Giuseppe Verdi: chi di noi non ricorda, fra i nomi dei genitori, dei nonni, dei prozii, un'Elvira, una Amneris, un Manrico, un Arnoldo, un'Amelia e persino una Desdemona, una Violetta e un Otello? Ma anche Giacomo Puccini, mezzo secolo più tardi, godrà di un grande favore, sia tra la media e piccola borghesia sia a livello popolare, con una diffusa adozione di nomi come Mario, Tosca, Rodolfo, Marcello, Mimì e Musetta. Ma fra questi due poli, moltissimi sono i compositori, e i librettisti, che hanno immortalato personaggi dai nomi del tutto originali e suggestivi. Si pensi solo che lo stesso Vasco entra nel patrimonio onomastico degli Italiani grazie all'Africaine di Meyerbeer".
Non solo lirica, anche nel cinema d'autore i nomi infatti sono spesso ritagliati sui personaggi. "In 'Psycho' di Hitchcock – spiega ancora Donatella Bremen - ad esempio il protagonista, Norman Bates, si chiama come la madre, Norma, che lui stesso ha ucciso e in cui si sdoppia. Come se non bastasse, nel suo cognome volteggia un pipistrello. È la gru invece, animale assai più mansueto, ad essere richiamata dal cognome della ragazza accoltellata nella famosa scena della doccia, Marion Crane. Quanto al nome che porta, Marion, una variante di Maria, va detto che tale denominazione è frequente fra le figure femminili hitchcockiane, si pensi a Marnie o a Margot Mary di 'Dial M for Murder'. Il mago del brivido ci propone infatti quasi sempre un suo ideale di donna: bellissima, bionda, piuttosto algida e che porti il nome più femminile che esista".
L'Associazione "Onomastica & Letteratura" che organizza il convegno è stata fondata a Pisa nel 1994 ed è attualmente presieduta da Maria Giovanna Arcamone, a cui è dedicato il volume "Nomina. Studi di onomastica letteraria offerti a Maria Giovanna Arcamone" che sarà presentato nella cornice del convegno venerdì 15 novembre. Tutti i contributi dei convegni di Onomastica letteraria sono pubblicati nella rivista "il Nome nel testo" e sono consultabili on line.
Ne hanno parlato:
Corriere Fiorentino
Il Tirreno - Pisa
La Nazione - Pisa
LiberoQuotidiano/1 (Adnkronos)
LibertoQuotidiano/2 (Adnkronos)
AgenziaInpress.it
AgenziaParlamentare
GoNews.it
Controcampus.it
PisaInformaFlash.it
LiveUniversity.it