Uno degli effetti più drammatici della crisi che ha colpito il nostro paese è il calo delle iscrizioni all'università che negli ultimi cinque anni si sono ridotte di circa il 13% a livello nazionale. Le cause di questo possono essere facilmente individuate: le famiglie a reddito medio-basso hanno sempre minori disponibilità economiche per far studiare i figli e in quest'ultimi c'è sempre meno convinzione sul fatto che la laurea possa offrire vantaggi effettivi per aprire le porte del mercato del lavoro. In controtendenza rispetto a tutto questo, sono invece cresciute le immatricolazioni alle ex facoltà, ora dipartimenti, più orientate all'economia reale, come Agraria, che fa registrare, con un +45%, il tasso di crescita più alto. A conferma di tale incremento, si pensi che nelle ex facoltà di Agraria dei principali atenei del Nord si è verificato un vero e proprio boom con un aumento complessivo pari al 134% dal 2009 ad oggi. Probabilmente questo è un segnale di cambiamento culturale in atto, confermato anche dall'aumento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e negli istituti tecnici agrari, agroalimentari e agroindustriali.
Anche il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali (ex facoltà di Agraria) dell'Università di Pisa ha fatto registrare un notevole incremento delle immatricolazioni ai corsi di laurea triennale. Dai dati statistici è possibile osservare un progressivo incremento del numero degli immatricolati a partire dall'a.a. 2010-2011 dove, rispetto all'anno successivo, si osserva un incremento del 30%; incremento confermato anche l'anno seguente con un +16%. Un dato rilevante, e se vogliamo singolare, è anche l'aumento, a partire dall'a.a. 2008-2009, della popolazione femminile, che oggi è pari al 51% degli immatricolati. Si è rilevato, ultimamente, anche un evidente interessamento da parte degli studenti stranieri, europei, asiatici e sudamericani, ai corsi di studio del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-forestali.
Una possibile spiegazione di tale aumento di iscritti è la crescita di opportunità nel settore agricolo, dovuta anche al fatto che negli ultimi anni si sono sviluppati nuovi mestieri, tant'è che circa il 70% delle imprese create da giovani opera in attività multifunzionali come l'agriturismo, le fattorie didattiche, la vendita diretta dei prodotti tipici, la trasformazione aziendale del latte in formaggio e delle olive in olio, la produzione di pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.
Queste opportunità di lavoro stanno attraendo sempre più i giovani in uscita dalla scuola dell'obbligo anche in virtù del richiamo forte verso le tematiche ambientali e del tentativo di fuga dalle città, sovraffollate e caotiche, in cui spesso viviamo. Per citare un esempio concreto di questa imprenditorialità giovanile presente nel nostro territorio possiamo ricordare l'azienda "Mi coltivo" che cura la produzione biologica nei campi di Pappiana (San Giuliano Terme). Con questo progetto una cooperativa di giovani ha iniziato a produrre verdura e frutta da vendere direttamente ai cittadini senza intermediari. Le famiglie di Pisa e Lucca "adottano" un appezzamento di terreno, dopo averlo scelto in un catalogo, e stipulato un contratto della durata di un anno decidendo cosa coltivarci. L'appezzamento viene coltivato dai soci della stessa cooperativa e i prodotti che nascono da tali orti vengono consegnati direttamente ai consumatori finali, senza passare da intermediari.
Una segnalazione particolare va fatta anche per il forte incremento (circa il 53% in 3 anni) degli immatricolati al corso di laurea in Viticoltura ed Enologia. In questo caso la forza trainante è data da un prodotto, il vino, fortemente caratterizzato dal territorio di produzione e nel quale i giovani riconoscono non solo uno sbocco lavorativo ma anche uno strumento di affermazione sociale e di riconquista di un patrimonio storico-culturale legato al territorio che altrimenti andrebbe perso per sempre.
A tutti questi giovani che ritornano alla terra e che saranno i nostri futuri imprenditori agricoli e custodi del territorio, del nostro cibo, della nostra cultura, oltre che del nostro benessere economico, vanno i nostri più sentiti auguri per un futuro di prosperità e di soddisfazioni professionali e umane.
Rossano Massai
Direttore del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Greenreport.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
Controcampus.it
TirrenoPisa.it