C'è un vigile in internet che si chiama "Macchina Virtuale Java" e quando navighiamo agisce quasi a nostra insaputa. E' una specie di sorvegliante che controlla le pagine web che vogliamo vedere, ne valida il codice e se va tutto bene ecco che ci appare il sito che volevamo. Un vigile che però non è sempre così efficiente e che a volte, per eccesso di prudenza, "boccia" il codice Java "buono" che invece dovrebbe essere eseguito giudicandolo pericoloso. Un inceppo non da poco se si pensa che il linguaggio Java è ormai diventato lo standard di riferimento per lo sviluppo di applicazioni software, con uno spettro di utilizzo che va dai cellulari e dagli smartphone a programmi gestionali su larga scala. Ma ecco che uno studio svolto in collaborazione fra l'Università di Pisa e quella di Camerino ha risolto il problema.
"Il controllo del verificatore – spiega Roberto Barbuti del dipartimento di Informatica dell'Ateneo pisano - garantisce che il codice (che potrebbe essere stato scaricato da fonti non affidabili e quindi potrebbe compiere azioni malevole) sia sicuro dal punto di vista del flusso dei dati". "Ma il problema – continua Barbuti – è che l'analisi eseguita dal verificatore standard risulta in alcuni casi troppo superficiale, cioè alcuni codici assolutamente corretti dal punto di vista del flusso dei dati vengono invece bollati come non sicuri e quindi la macchina virtuale si rifiuta di eseguirli".
Da qui l'idea di migliorare la "Macchina Virtuale Java" per renderla più sensibile e "intelligente". Il risultato è stato un articolo a tre firme (Roberto Barbuti e Nicoletta De Francesco per l'Ateneo pisano e Luca Tesei per quello di Camerino), che ha ricevuto il "Computer Journal Wilkes Award", un premio che il "Computer Journal", un rivista internazionale della Oxford University Press, assegna annualmente al miglior lavoro pubblicato. "Il nostro studio – conclude Barbuti - propone un perfezionamento del verificatore, ottenuto introducendo un dominio dei tipi più ricco di quello che viene usato dal verificatore attuale, un risultato pratico che abbiamo ottenuto basandoci sulla teoria della Interpretazione Astratta, in cui la correttezza dell'approccio viene provata matematicamente".
Ne hanno parlato:
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