È un laboratorio a cielo aperto, dove gli studenti e i ricercatori lavorano a diretto contatto con animali, piante e terreni, sperimentando le più moderne tecniche di allevamento, coltivazione e produzione agro-zootecnica. Il Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi" (CIRAA) dell'Università di Pisa è una realtà unica nel suo genere e ha deciso di aprire le sue porte a tutto il personale dell'Ateneo – docenti e tecnici-amministrativi – con visite e seminari periodici, guidati dal direttore Marco Mazzoncini.
Un'opportunità unica per conoscere da vicino la vita di un Centro la cui missione principale è fare didattica e ricerca, ma anche offrire supporto e consulenza agli operatori del mondo agricolo, che periodicamente possono seguire workshop e incontri di aggiornamento sugli argomenti di maggiore interesse per le loro attività. "Qui al Centro facciamo una didattica funzionale allo sviluppo di competenze pratiche da spendere nel mondo del lavoro, gli studenti delle facoltà di Agraria e Veterinaria frequentano il Centro per lo svolgimento dei loro tirocini – spiega Mazzoncini – ma gran la parte delle nostre attività sono rivolte alla ricerca applicata allo sviluppo e al collaudo di nuove tecnologie. Visitare il Centro dà la possibilità di seguire diversi itinerari, da quelli di interesse storico e culturale (sulle tracce della bonifica medicea), agronomico (con la visita ai campi coltivati), zootecnico (visita agli allevamenti di bovini da latte e da carne) e ambientale (visita alle zone boscate), in un territorio molto vasto.
Il Centro si estende infatti nell'area dell'antica Tenuta del Tombolo, che nel 1963 fu data in concessione all'Università di Pisa per "scopi didattici e scientifici", nel 2004 la proprietà è passata all'Ateneo: circa 1700 ettari di terreno, di cui 1000 di zone boschive e non coltivabili, 700 seminativi, 30 destinati alla pioppicoltura da energia. Appezzamenti di terreno in cui convivono tecniche di coltivazione diverse, da quella tradizionale, a quella integrata e biologica, aperti anche a esperienze di agricoltura sociale, per facilitare percorsi di inclusione sociale di soggetti a bassa contrattualità, elementi vulnerabili, a rischio di marginalizzazione. "Le nostre principali coltivazioni sono le colture foraggere, i cereali e le leguminose da granella– precisa il professor Mazzoncini – inoltre produciamo ortaggi "bio", che un giorno speriamo di poter vendere al pubblico".
Esperienze di produzione e vendita sono già attive da alcuni anni, soprattutto per il latte crudo, proveniente da un allevamento di 120 capi di razza frisona che ogni giorno producono circa 1200 litri di latte di altissima qualità. Grazie al "bancolat" posizionato all'esterno della stalla, i consumatori possono acquistare un litro di latte fresco al prezzo di un euro: "Con il bancolat vendiamo circa 300 litri di latte al giorno, il resto è destinato alla grande distribuzione tramite la Centrale di Firenze".
Per quanto riguarda la carne, il Centro Enrico Avanzi, grazie a una grande operazione di recupero di una razza in via di estinzione, il "Mucco Pisano" ha oggi un allevamento di circa 110 capi, e vende circa 25 vitelli l'anno, diventati un prodotto di nicchia per il settore agro-alimentare della provincia. E vicino alla stalla, c'è il laboratorio chimico, dove si effettuano analisi relative alla qualità del terreno, dell'acqua, dei vegetali e dell'ambiente in genere. "Accanto ai laboratori tradizionali, al Centro Enrico Avanzi convivono strutture dedicate alla ricerca, come il Cribe, il centro che studia come ottimizzare la produzione di energia da biomasse, o il Toscovit dove si coltiva una grande varietà di vitigni italiani, per produrre non uva ma materiale di propagazione esente da malattie da vendere ai vivaisti", dice Mazzoncini.
Le visite riservate ai dipendenti dell'Università di Pisa proseguiranno nei prossimi mesi con cadenza mensile (il 1° giovedì del mese). Per partecipare è necessario effettuare una prenotazione via e-mail indirizzata a Massimo Biagioni (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).