A tre giorni esatti dalla fine della missione Mars 500 che ha simulato un viaggio su Marte, i ricercatori del Centro Extreme lunedì 7 novembre sono volati a Mosca per raccogliere i dati sui livelli di stress degli astronauti. Il team pisano, composto da studiosi dell'Università di Pisa, della Scuola Superiore Sant'Anna e del CNR, ha infatti effettuato un mix di analisi sui sei astronauti che per 520 giorni sono stati confinati negli spazi angusti del simulatore russo Nek senza contatti diretti con l'esterno e senza possibilità di uscire.
"Ad una prima impressione, non appena usciti, le condizioni migliori sembravano quelle dell'italiano Diego Urbina e del francese Romain Charles" ha detto Angelo Gemignani del Centro Extreme e docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica dell'Ateneo pisano. "Abbiamo confrontato il filmato dell'uscita dal simulatore - ha aggiunto - con quello di entrata e abbiano notato dei sintomi da stress come alcune espressioni facciali, perdita di capelli e di peso". Ma per avere i risultati del complesso set di esami elettroncefalografici, ecocardiografici e psicometrici a cui sono stati sottoposti i sei astronauti saranno necessari alcuni mesi. A questo proposito l'Italia si già candidata per essere la sede di un workshop internazionale che dovrà svolgersi fra aprile e maggio per dar conto i primi esiti della ricerca.
"Nella prima missione del programma Mars 500, durata 105 giorni,- ha speigato Gemignani - abbiamo già dimostrato che il sonno degli astronauti in isolamento somiglia al sonno delle persone depresse, ma certo questo secondo studio osservazionale è sicuramente più complesso". In particolare sarà cruciale verificare l'efficacia di alcuni metodi non farmacologici capaci di contrastare il livello di stress. "Se le misurazione e l'efficacia delle contromisure si rivelassero corrette - ha concluso Angelo Gemignani - l'esperimento di Mars 500 spalancherebbe le porte alla determinazione dei profilo di rischio dei singolo individui, fornendo un contributo essenziale alla moderna medicina predittiva: per le persone impegnate in attività estreme come pompieri, militari, addetti alla protezione civile ma con ricadute positive per tutti i cittadini".
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