Da una parte c'erano le aziende a lanciare "sfide" di programmazione, dall'altra hacker, maker, hobbisti, dottorandi e ricercatori che, seguendo la filosofia dell'Internet delle Cose, hanno reso vivi oggetti della nostra quotidianità. Alcuni esempi? Una scarpa trasformata in strumento musicale, una lampada multicolore controllabile dal proprio smartphone, una serra intelligente e una maschera voodoo che cambia colore degli occhi a seconda dei diversi stati emozionali. Tutto questo è stato RIOT, la maratona di sviluppo – o hackathon - promossa dal FabLab Pisa e CNA Digitale con il supporto dell'Università di Pisa e del Comune di Pisa che si è svolta all'interno dell'ultima edizione dell'Internet Festival. Come ogni maratona che si rispetti, in quasi 42 ore, 19 minuti e 5 secondi, pensatori di talento si sono sfidati a colpi di schede elettroniche, motori, sensori ed elettrodomestici, tagliando, incollando, riscrivendo e integrando parti di codice.
All'evento di RIOT c'erano oltre 30 hackers, oltre 20 aziende, 5 talk di ospiti internazionali, oltre 20 uditori esterni, e una giuria composta per un terzo da universitari, un terzo da rappresentanti del mondo industriale e un terzo da istituzioni. Le aziende hanno messo a disposizione una serie di schede elettroniche per il controllo di attuatori e sensori e hanno lanciato le sfide e i premi. I giovani hanno lavorato sotto l'occhio vigile del Fablab Pisa che ha aiutato gli hacker nella realizzazione delle parti, nell'integrazione delle elettroniche usate, nelle operazioni di reperimento materiali e componenti elettroniche, nei cablaggi e nelle saldature. Il bilancio dell'evento è quello di una grande festa dove le imprese si sono incontrate con maker talentuosi, che ha fatto nascere bei prodotti, nuovi contatti, nuove collaborazioni e in cui alcuni giovani hanno ricevuto proposte di lavoro.
Ed è andata a finire così:
Premio CNA artigianato digitale e innovativo
Vincitore del 1° premio (1500 euro): SOUND Shoes
FOOTMOOV è una scarpa intelligente realizzata grazie alla collaborazione fra il calzaturificio Carlos s.r.l. e ADATEC una piccola azienda specializzata in elettronica e sensoristica per il monitoraggio. Il progetto Sound Shoes di Pino Zupone, Lorenzo Cominelli, Giorgio Camberini, Gianluca Vannucci ha ripensato il concetto di scarpa trasformandola in strumento musicale. Grazie ai sensori di pressione e di accelerazione presenti nella scarpa SOUND Shoes permette di suonare una batteria elettronica semplicemente battendo i piedi! Il futuro del TipTap è arrivato!
Vincitore 2° premio (1000 euro): Thumbelina
Thumbelina è una piccola serra domestica realizzata in legno da Gaspare Santaera e Mattia Poggiani. I ragazzi hanno collegato la piccola serra alla scheda UDOO e alla scheda #SOME realizzando un sistema grafico semplice ed intuitivo per la configurazione ed il controllo della scheda elettronica. La serra è quindi solo un esempio di applicazione, con il sistema implementato, infatti, un artigiano potrà in futuro rendere smart un proprio prodotto programmandone la parte elettronica grazie a un comodo sistema grafico che non necessita di rudimenti di programmazione o di elettronica per essere utilizzato.
Vincitore 3° premio (500 euro): Moodys
Moodys è un sistema di comunicazione facile e intuitivo per l'Internet of Things implementato in Python da Alessandro Ambrosano e Tommaso Falchi ambedue studenti di informatica dell'Università di Pisa. Moodys è stato collegato alla scheda UDOO, ai servizi Google e a un sistema led multi colore. Il risultato è una lampada multi colore controllabile da remoto attraverso pagine web, smartphone e comandi vocali. La lampada è però solo un piccolo esempio delle enormi potenzialità del sistema Moodys
Premio UDOO
VUDOO Lamp Vs FACE
Progetto futuristico che tenta di collegare oggetti domotici, comuni come una lampada, con sistemi robotici estremamente complessi come il robot FACE del Centro di Ricerca E. Piaggio dell'Università di Pisa.
Il team composto da Luigi Cerfeda (BESOS), Giacomo Baldi (TOI), Lorenzo Rizzello, Roberto Garofalo (FACE) e Simona Pira, grazie alla collaborazione del FABLAB Pisa, ha realizzato una maschera voodoo, stampata in 3D, all'interno della quale è stata inserita la piattaforma tecnologica UDOO collegata alla scheda #SOME Shield (prodotta da TOI thingsoninternet.biz/) e poi programmata grazie al sistema VIPER. Grazie all'analisi dei dati provenienti dai sensori #SOME, il sistema VIPER simula il livello "emozionale" della lampada cambiando il colore degli occhi della maschera voodoo e attivando diversi livelli di vibrazione dei motori in essa integrati. In parallelo questi dati sono inviati via WiFi al robot FACE che grazie a una sorta di link empatico fra macchine cambia anch'esso il proprio stato emozionale. Il progetto VUDOO lamp ha in sé gli elementi per dare il via a un nuovo filone dell'IOT, quello dell'Affective Internet of Things.
Premio ABB svecchiamento pannelli LCD
Vincitore: BETaas UDOO
BETaaS è un progetto Europeo coordinato da Intecs che propone un'innovativa architettura per l'IOT e per la comunicazione Machine to Machine (M2M). Nel progetto è coinvolto il team del professor Enzo Mingozzi del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa. Il progetto BETaas UDOO ideato da Carlo Vallati e Giacomo Tanganelli ha reso la piattaforma UDOO compatibile con il sistema BETaaS permettendo l'utilizzo della nota scheda italiana come hardware di riferimento per il mondo IOT e M2M.
La giuria
L'hackathon è stato aperto dai saluti del prorettore vicario Nicoletta De Francesco e dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi.
Della giuria hanno fatto parte:
Nicoletta De Francesco, Paolo Ferragina, Antonio Cisternino, Gianluigi Ferrari per l'Università di Pisa.
Max Pinucci, Sergio Borghese, A. Pirina, Francesco Corsentino, Stefano Crespi, Lucio Ferella per le aziende.
Marilù Chiofalo, Alessia Masini per il Comune di Pisa.