Con una tesi sullo sviluppo di un modello ingegneristico per la progettazione e la creazione di un'impresa, mercoledì 3 dicembre Martina Batini ha conseguito il titolo di dottoressa magistrale in Ingegneria gestionale. La venticinquenne campionessa pisana della scherma ha così concluso un anno che per lei sarà difficile dimenticare e che l'aveva già vista protagonista ai campionati mondiali di fioretto di Kazan, prima con la medaglia d'argento nella gara individuale e poi con l'oro in quella a squadre.
Martina ha tenuto la discussione nell'Aula Magna di Ingegneria, insieme alla collega Sara Paolucci, davanti a una commissione formata dal presidente del Consiglio di corso di laurea, Franco Failli, e dai professori Emanuele Crisostomi, Michele Lanzetta, Antonella Martini e Gionata Carmignani, che ha seguito il lavoro delle due studentesse come relatore. Alla dissertazione è intervenuto anche il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti, che ha portato i saluti e le congratulazioni del rettore Massimo Augello e dell'Ateneo. Per la prova finale, Martina ha ottenuto un punteggio di 29/30, laureandosi con la votazione complessiva di 106/110.
Il lavoro sviluppato e discusso da Martina Batini e Sara Paolucci si è dunque concentrato sullo studio teorico di un modello ingegneristico in grado di guidare l'avvio di una nuova impresa e sull'applicazione pratica di tale modello a un caso concreto. "L'oggetto dello studio degli ingegneri gestionali – ha sintetizzato il relatore, Gionata Carmignani - è l'impresa o una organizzazione in senso generale, più che un prodotto particolare. Per questo, seguendo modelli utilizzati negli altri rami dell'ingegneria per singoli prodotti, l'ingegnere gestionale sviluppa e affina metodi per la creazione e la corretta progettazione di un'impresa. L'argomento della tesi sviluppata da Martina e Sara ha riguardato proprio la proposta di un modello da seguire per mettere in piedi un'azienda, che abbia successo nel mercato e non corra il rischio di fallire precocemente".
Secondo il presidente della Commissione, Franco Failli, l'esperienza di Martina Batini evidenzia come sia possibile coniugare sport e studio, anche ai massimi livelli, quando serietà e applicazione si uniscono a un forte spirito di sacrificio e alla fiducia nelle proprie capacità; tutte doti che Martina è riuscita a coltivare già all'interno dell'ambiente familiare e poi nel contesto di studio. Nel suo saluto prima della proclamazione, il prorettore Rosalba Tognetti ha citato Martina come esempio per tutti gli studenti dell'Ateneo pisano, a dimostrazione che con l'impegno e la determinazione si possono raggiungere traguardi importanti, pur in un contesto generale del Paese che certamente non facilita i giovani.
Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Il Giornale
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Tirreno Pisa.it
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