Sono terminati i progetti di ricerca realizzati in collaborazione tra l'Università d Pisa e la Nucleoeléctrica Argentina SA, la principale società pubblica argentina del settore energetico, che hanno riguardato studi e analisi sulla sicurezza della centrale nucleare di Atucha-2.
I risultati raggiunti nell'ambito di questa importante attività scientifica sono stati illustrati durante una cerimonia che si è svolta al Rettorato dell'Ateneo pisano, giovedì 16 luglio 2015, alla presenza dell'ambasciatore della Repubblica Argentina in Italia, Torcuato Salvador Nicolas Di Tella. All'iniziativa sono intervenuti il rettore Massimo Augello, il direttore generale Riccardo Grasso e il professor Francesco D'Auria, coordinatore pisano del Gruppo di ricerca nucleare di San Piero a Grado, per l'Ateneo; il presidente della NA-SA, José Luis Antúnez, che ha parlato in videoconferenza, e il responsabile del settore internazionale, Javier Farias, oltre al responsabile della sicurezza delle centrali nucleari in Argentina, Oscar Mazzantini.
La cooperazione con la società argentina è iniziata nel 2007, quando gli studiosi pisani sono stati invitati a effettuare ricerche e analisi finalizzate a ottimizzare i sistemi di sicurezza dell'impianto nucleare di Atucha-2, un sito posto a cento chilometri da Buenos Aires in cui si stava costruendo un reattore con una potenza elettrica pari a circa 800 Megawatt, dal costo di tre miliardi di euro, entrato effettivamente in funzione nel 2014 e da quest'anno attivo a piena potenza. Nel 2011 sono stati sottoscritti accordi ufficiali tra l'allora ministro degli esteri, Franco Frattini, e le autorità argentine per definire il contributo dell'Università di Pisa. In sette anni il progetto è stato finanziato con svariati milioni di euro e ha coinvolto una cinquantina di studiosi ed esperti di varie nazionalità, molti dei quali provenienti dal Gruppo di ricerca nucleare di San Piero a Grado.
"Lo scopo della giornata odierna - ha detto il professor D'Auria - è stato quello di sottolineare i risultati tecnologici del progetto, le metodologie di lavoro adottate e i diversi aspetti che hanno determinato l'ottimo risultato finale, tutti elementi che possono servire come premessa per possibili e auspicabili ulteriori cooperazioni".
"Questa importante collaborazione - ha concluso il rettore Augello - testimonia la vitalità e il prestigio internazionale del settore dell'Ingegneria nucleare dell'Ateneo, che da diversi decenni è all'avanguardia sui temi legati alla sicurezza degli impianti nucleari, che sono assai delicati e di grande impatto pubblico".