Negli scorsi giorni, l’Ateneo ha appreso dai quotidiani locali – anche se finora non ha ricevuto conferme ufficiali in tal senso - che cinque suoi dipendenti sarebbero al centro di un’inchiesta della Procura di Pisa, indagati per truffa e interruzione di pubblico servizio in merito ad alcuni episodi di "assenteismo". Se le accuse fossero provate, si tratterebbe di comportamenti assai gravi, per i quali l’Università di Pisa è pronta a prendere tutti i provvedimenti del caso, agendo in modo tempestivo e con la massima severità. Intanto, gli Organi accademici si occuperanno della questione nella prossima riunione, discutendo una mozione che sarà presentata dal rettore.
Ciò detto, l’Università di Pisa ritiene tuttavia inaccettabili i contenuti di alcuni articoli pubblicati in questi ultimi giorni, che inseguono un sensazionalismo che certo non è sinonimo di buon giornalismo, con strumentalizzazioni, generalizzazioni e citazioni anonime che risultano offensive e fortemente lesive della reputazione dell’Istituzione e del personale che in essa opera con grande impegno, oltre che con entusiasmo, orgoglio e senso di appartenenza.
In particolare, l’Ateneo considera del tutto fuorviante l’accostamento – fatto da “Il Tirreno” del 12 dicembre, nell’articolo “Ad agosto scatta il fuggi fuggi uffici vuoti due giorni su tre”, a firma di Mario Neri - tra le notizie sull’indagine giudiziaria e l’analisi sui dati statistici relativi alle assenze del personale tecnico e amministrativo universitario, liberamente accessibili sui siti dell'Università e della Funzione Pubblica. È sconcertante che si cerchi di "spacciare" come scoop un'osservazione di una banalità assoluta, e cioè che nel mese di agosto e nel periodo a cavallo tra dicembre e gennaio, per le ferie, la percentuale di assenza del personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo - come in tutti gli ambienti di lavoro - tende a essere più elevata rispetto agli altri mesi. Tra l'altro, queste ferie sono in gran parte obbligatorie e non a libera scelta del lavoratore, per il criterio economicistico che agosto e fine dicembre sono i periodi in cui l'Università eroga meno prestazioni, mentre le presenze necessitano maggiormente nei periodi di piena attività.
Infatti, se si analizzano i dati delle assenze estratti nel sito della Funzione Pubblica in modo corretto e senza considerare i giorni di ferie goduti dal personale, emerge che ad agosto del 2014 la percentuale media di assenze per malattia sul totale dei dipendenti dell'Ateneo è stata dello 0,05%, a cui va aggiunto uno 0,27% di assenze per altri motivi, che vanno dai congedi parentali ai gravi motivi familiari previsti dalla ex legge 104/del '92; mentre a dicembre 2014, tali percentuali sono state rispettivamente dello 0,3% e dello 0,41%. In numeri assoluti, nel mese di agosto sono stati persi per malattia 70 giorni su un totale di ben 28.440 e nel mese di dicembre 351 giorni su un totale di ben 29.736!
I dati ufficiali registrati dal Dipartimento della Funzione Pubblica indicano, in definitiva, una realtà opposta rispetto a quanto insinuato nell’articolo, per cui il personale tecnico e amministrativo dell'Università di Pisa può legittimamente rivendicare di essere tra i più virtuosi d'Italia.