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Prima nazionale di «Love is All», autoritratto di Piergiorgio Welby

Il film di due laureati dell'Ateneo, sarà presentato il 21gennaio all'Arsenale

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Sarà presentato giovedì 21 gennaio alle ore 21 al cinema arsenale Love is All. Piergiorgio Welby, Autoritratto il docufilm di Livia Giunti e Francesco Andreotti, entrambi laureati in cinema all’Università di Pisa. Il film, selezionato alla rassegna "Festival dei popoli" lo scorso dicembre, interpreta con una lettura origninale la vita di Piergiorgio Welby. Nel testo pubblicato qui di seguito i due registi raccontano come è nata l'idea del film.

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“L’idea di fare un documentario su Piergiorgio Welby è nata per puro caso. Nell’autunno del 2006, il video di un uomo che chiedeva al Presidente della Repubblica il diritto di essere lasciato morire, era entrata in casa attraverso il tg. Quell'immagine però non era bastata a farci soffermare sul suo significato profondo; per quanto forte o scioccante fosse, non era riuscita a distoglierci dalle nostre occupazioni del momento.

Nuotando distratti nel mare di immagini in cui, un po' per scelta un po' perché inevitabile, eravamo immersi, avevamo classificato quella visione come la solita intrusione della tv nella vita delle persone. Vedevamo una cornice e dei colori ma senza andare oltre. Non sapevamo che dietro c'era una precisa scelta comunicativa e un impegno politico di anni. In dicembre poi Welby aiutato dai radicali e dall'anestesista Riccio ottiene di essere lasciato andare.

Qualche tempo dopo, insieme a un amico ornitologo stavamo facendo delle riprese ai falchi che abitano i cieli della capitale e ci imbattemmo in un blog di birdwatchers del quale Piergiorgio era stato assiduo frequentatore e acuto animatore durante l’ultimo anno della sua vita. Sul forum del sito infatti Piergiorgio, insieme a molti altri curiosi, osservava attraverso una webcam la vita dei falchi pellegrini Aria e Vento che vivono da anni sul tetto della Sapienza di Roma.

È in quel momento che abbiamo iniziato a domandarci che cosa si celasse dietro quell'icona che tornava con irruenza alla nostra mente sulle ali del falco pellegrino. Abbiamo quindi conosciuto Mina Welby che ci ha aperto le porte del tempio, perché di un tempio si tratta la vita di Piero: pittura, fotografia, letteratura, politica, filosofia, in sintesi amore per la vita e per la libertà.

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Sono passati quasi dieci anni dall’irruzione nei palinsesti di quell’immagine e sebbene nel nostro paese il dibattito sulle questioni del fine vita non abbia fatto sostanziali progressi, quell’immagine è divenuta l’icona della lotta per i diritti civili e per l’autodeterminazione dei cittadini.

Love is All racconta la storia dell’uomo che si cela dietro a quell’icona e lo fa attraverso gli scritti, le narrazioni, le poesie, i dipinti e le sperimentazioni fotografiche di quello stesso uomo. Love is All è un ritratto che tende all’autoritratto e nasce da nove anni di pedinamento delle tracce che la vicenda umana di Welby ci ha lasciato.

Francesco Andreotti e Livia Giunti

 

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  • 21 gennaio 2016

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